lunedì 18 gennaio 2010

RISULTATI PRIMARIE - Bresciaoggi -

Segreteria Pd: Bisinella
primo ma non sfonda

PRIMARIE. Nei 170 seggi del Partito democratico hanno votato 15.520 iscritti e sostenitori (3.500 in città). Risultato netto nel capoluogo, sorpresa in provincia.
Il sindaco di Leno al 44,4%, Ferrari al 34,4, Frati al 21,2: decide l'assemblea In città l'uscente Giorgio De Martin è invece già riconfermato con il 58,5%
  • 18/01/2010

I votanti alle primarie potevano scegliere fra tre candidati al provinciale e due al cittadino SERVIZIO FOTOLIVE

Brescia. Pietro Bisinella primo alle primarie provinciali con il 44,4 percento dei consensi, Giorgio De Martin segretario cittadino con il 58,5 percento. È questo l'esito delle primarie del partito democratico che si sono tenute ieri in città e provincia e che hanno portato nei 170 seggi allestiti dalla macchina organizzativa del partito 15.520 persone (3.500 solo in città).
SI TRATTA in qualche modo di un esito in parte atteso ma a due facce: in provincia la vittoria dei «bersaniani», ma con un risultato ben inferiore al 50 percento, in città la conferma del peso delle altre anime del partito. Per l'elezione del segretario provinciale, primo con il 44.4 percento dei voti è risultato il sindaco di Leno Pietro Bisinella, sostenuto dai comitati «Brescia con Bersani» e «Ripartire dal territorio». Secondo Gianbattista Ferrari con il 34.4 percento e terzo Riccardo Frati con il 21.2 percento. In base al regolamento, non avendo ottenuto nessuno dei candidati più del 50 percento dei voti, domenica prossima l'assemblea provinciale del partito potrebbe, almeno in linea teorica, riservare sorprese. Dalle prime voci sembra però probabile che già da oggi si lavorerà per fare in modo che ci sia una soluzione il più condivisa possibile. E che quindi si arrivi al riconoscimento della vittoria e della nomina a segretario provinciale di Bisinella. Il fatto però che Bisinella sia rimasto (in parte a sorpresa) ben sotto il 50 percento dei voti e il fatto che Ferrari abbia vinto abbondantemente in città con il 58 percento dei consensi (e il 21 percento di Frati a livello provinciale), indubbiamente peseranno nella gestione del partito.
«Quella di oggi è stata una bella giornata di partecipazione - afferma Bisinella -. Lavorerò per l'unità del partito e sicuramente vorrò Ferrari e Frati nell'esecutivo. Un ringraziamento ai cittadini di Leno: continuerò a essere anche il vostro sindaco». Molto soddisfatto si dice Gianbattista Ferrari, «partito con un'autocandidatura e cresciuto nel tempo grazie alle relazioni costruite e alle proposte chiare». Ferrari riconosce che «Bisinella è indubbiamente il primo arrivato e che ora si deciderà insieme il da farsi, in modo sereno, così come lo è stata questa campagna elettorale». Riccardo Frati - che ha superato il 21 percento dei consensi e che è risultato il primo eletto in una ventina di Comuni - parla dal canto suo di risultato «straordinario», soprattutto tenendo conto del fatto che «non c'era alcun pezzo grosso» a sostegno della sua candidatura.
In città viene confermato segretario il 57enne Giorgio De Martin, che ha vinto con una percentuale del 58.5 percento e che in alcuni sezioni (Prealpino, Violino, San Polo storico) ha letteralmente fatto il pieno arrivando al 75 percento e anche più.
APPOGGIATO tra gli altri dal capogruppo in Loggia Emilio Del Bono, da Franco Tolotti e dal deputato Pierangelo Ferrari, alle primarie nazionali aveva sostenuto Franceschini. «Un risultato oltre le aspettative - afferma Giorgio De Martin -, ottenuto peraltro nonostante il grande impegno profuso da grandi personalità come Corsini e Bragaglio a favore di Maria Teresa Bonafini, candidata di valore, seria e conosciuta sul territorio». Da parte sua anche una battuta su come sarà la sua gestione da segretario cittadino: «Senz'altro continuerò a lavorare per fare in modo che si torni a governare Brescia in futuro - spiega -. Incalzeremo la giunta seguendo il metodo adottato fino ad oggi: vivacità da un lato, ma sempre critica di merito e mai ideologica». Soddisfatta anche Maria Teresa Bonafini, la quale osserva che «questa competizione ha fatto bene al partito, obbligandolo a confrontarsi sulle diverse proposte in campo».

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