lunedì 28 settembre 2009

Con chi lotta contro la mafia...SEMPRE!!

Più di 5000 alla manifestazione a Ponteranica (BG)


Bergamo, sfregio per Impastato

Repubblica — 27 settembre 2009 pagina 23 sezione: CRONACA
BERGAMO - Prima il caso della targa nella biblioteca, ora l' ulivo piantato quel 3 giugno del 2008 quando Ponteranica, comune alle porte di Bergamo, decise di ricordare così Peppino Impastato, vittima della mafia. Uno sfregio scoperto proprio alla vigilia della manifestazione per dire no alla rimozione della targa decisa dall' amministrazione leghista neoeletta. L' albero che aveva messo radici nel prato del BoPo, la bocciofila del paese (dove accanto ai campi in sabbia si organizzano mostre e concerti) è stato tagliato. Il blitz è di venerdì notte, non si sa chi sia stato, ma di sicuro ha lasciato un biglietto irridente appeso alla sagoma di un piccolo pino con scritto "Mé ché öle ü paghér", "Io qui voglio un pino". Una parte del paese non ci sta e ieri in migliaia hanno partecipato alla manifestazione promossa da Comitato Peppino Impastato, 7.000 persone secondo gli organizzatori. Durante la manifestazione, una targa in memoria di Impastato è stata collocata ai piedi di un altro ulivo piantato ieri mattina, dopo la scoperta del taglio dell' altro albero. Una tappa del lungo corteo che si snoda per il centro del paese. «Davanti la gente di Ponteranica, dietro le bandiere dei partiti, per favore», ripetono gli organizzatori. Due ragazzi portano quella targa che stava sulla facciata della biblioteca riprodotta in dimensioni giganti: «Biblioteca comunale Peppino Impastato, vittima della mafia, ucciso per aver denunciato la collusione politico-mafiosa in Sicilia. 3 giugno 2008», si legge. Dietro altri giovani, ai polsi un palloncino bianco con l' immagine di Impastato, portano uno striscione: "Ancora 100 passi", c' è scritto. Seguono il Comitato, le Associazioni contro le mafie, il Tavolo della pace, Orizzonti Nuovi, poi la Cgil, le bandiere di Rifondazione comunista e dell' Italia dei valori. Un bambino legge un cartello e chiede alla mamma: «Ma che cos' è la mafia?». «Sono quelle persone che vogliono avere il potere su tutto», risponde lei. Ci sono ragazzi che suonano, altri ballano, c' è un furgoncino con della musica. Sembra una giornata per famiglie, anche là sul prato dove finisce il corteo. C' è chi si siede nel prato, chi sta sotto il palco. In molti attendono le parole di Giovanni Impastato, fratello di Peppino. È un fiume in piena. Non parla solo della targa tolta, ma anche di scudo fiscale e pacchetto sicurezza: «Non è solo ignoranza, è un progetto più ampio con la Lega come uno dei fautori». I riferimenti al Carroccio sono più d' uno, duri. Dal palco arriva anche la voce di Salvatore Borsellino, attraverso una telefonata: «Non posso essere lì a esprimere la mia rabbia perché i campi di battaglia sono tanti. Si vuole cancellare anche la memoria. Agitiamo la nostra agenda rossae resistiamo». Che mantenere la memoriaè «indispensabile per la lotta alla mafia» lo sottolinea anche Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista. Anche le sue sono parole dure contro la Lega, contro tutto il governo: «Non sta facendo nulla contro la mafia, qui toglie una targa, altrove non scioglie I comuni con infiltrazioni mafiose». La targa era stata fatta rimuovere il 10 settembre dal sindaco leghista Cristiano Aldegani che ha stabilito di dedicare la struttura a un sacerdote bergamasco. - GIULIANA UBBIALI

lunedì 21 settembre 2009

In ricordo di tutti i militari morti oltremare

E' morto Luciano Codenotti.
In questo momento di dolore tutto il Partito Democratico gussaghese è vicino alla moglie Vanda, ai figli Matteo e Miriam, ai fratelli Gabriele, Agnese, Giorgio e a tutti i parenti.

Aggiornamento sito Partito Democratico

Abbiamo aggiornato il nostro sito, inserendo le fotografie della Convention del 20 settembre. Abbiamo inserito anche i risultati delle primarie del nostro circolo.
Mozione Bersani 15 voti, mozione Franceschini 34 voti, mozione Marino 5 voti.
Abbiamo anche i dati della Lombardia al 20 settembre.
Bersani 1543, Franceschini 1139, Marino 400.
Abbiamo inserito anche la delibera di nomina del C.d.A. della Fondazione Richiedei.

giovedì 17 settembre 2009

Aggiornamento Sito Partito Democratico

E' stato aggiornato il sito del PD circolo di Gussago. Inseriti i documenti del Consiglio Comunale dell' 11 settembre 2009 vedi....
Inserite anche le fotografie dell'Assemblea del 15 settembre vedi.... e la convocazione per la Convention di Circolo del 20 settembre 2009 vedi...

mercoledì 16 settembre 2009

Notizie dal mondo

Elezioni in Norvegia, conferma del centro-sinistra. Vincente l'idea di avere un leader ed un programma di centro-sinistra.
Il programma di Vespa è stato battuto dalla fiction di Garko
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Un passo falso, un errore di comunicazione, prima ancora che di opportunità politica. La lunghissima serataccia di Berlusconi a Porta a porta vive il suo logico, anche se sorprendente, corollario nell’impietoso responso dei freddi numeri Auditel: 13,47% di share, 9 punti in meno della non irresistibile fiction programmata su Canale 5 e altrettanti rispetto alla media di rete. In una serata, peraltro, nella quale la controprogrammazione, probabilmente non per caso, era più che mai fiacca.

No, questa volta il Grande Comunicatore ha sbagliato proprio sul suo campo. Colpito duro per mesi nella sua sfera privata, seccato da un conflitto strisciante con Gianfranco Fini che avrebbe voluto evitare a ogni costo, provato dalla gestione delle intemperanze dei vari Feltri e Bossi, il Cavaliere ha pensato bene di rispondere con uno show nel salotto televisivo amico a base di concretezza, di mattoni, di gru e delle salutari lacrime di gioia dei terremotati che ritrovavano un tetto sotto cui vivere.

Un’idea che in altri momenti si sarebbe rivelata vincente e che forse lo sarebbe stata anche ieri, a patto di tenere moderati i toni, di contenere l’intervento ai temi legati alla ricostruzione, di limitare quanto più possibile i tempi della trasmissione ed evitando, se possibile, la polemica del giorno prima, con gli slittamenti sospetti di Ballarò e Matrix, le magagne sulla sorte di incerta di Annozero e Report e l’incognita delle nuove nomine di Rai Tre. Un cocktail esplosivo che il Cavaliere non è riuscito a gestire.

Ha perso ben presto un doveroso tono di sobrietà già parlando delle nuove case di Onna (“Tutti noi vorremmo abitare in villette così”, “Saranno dei nidi d’amore”), si è ripetutamente impappinato sulle cifre della ricostruzione nel terremoto dell’Irpinia e soprattutto non si è trattenuto nel lancio di anatemi pesanti contro Repubblica, i giornalisti in generale, i “comunisti”, i “cattocomunisti”, i programmi Rai a lui ostili e i leader politici dell’opposizione, arrivando persino a sfidare la memoria di De Gasperi nel difficile tentativo di dimostrare di essere un presidente del Consiglio migliore.

E tutto questo senza un contraddittorio vero, senza nemici in studio che avvelenassero subdolamente il clima e con un Vespa che da ossequiosa spalla si è trasformato per forza di cose in un interlocutore credibile, almeno quando ha posto la ricorrente domanda sul conflitto di interessi nel sistema televisivo, cogliendo paradossalmente impreparato il suo ospite.

No, Berlusconi è caduto nella sua stessa trappola. Sa di avere ancora la fiducia di un gran numero di italiani, ma forse non ha compreso che la “luna di miele” che ha caratterizzato i suoi primi mesi di governo se non è finita, è seriamente compromessa a causa, più che di Noemi e della D’Addario, della crisi economica. Ha capito che alle famose dieci domande di Repubblica gli conviene rispondere con la forza dei fatti e con l’autorevolezza del suo governo, ma non ha rinunciato alla polemica rovente e alla demonizzazione dell’avversario. Così, lo show di ieri, considerati tutti i mal di pancia della maggioranza e le tensioni con il mondo dell’informazione, è stato un autentico boomerang per l’immagine del governo e del suo capo.

Non cantino vittoria i suoi avversari, però. Non è la prima volta che il Grande Comunicatore sbaglia la strategia di comunicazione. Lo fece quando si presentò dimesso ed esitante nel primo confronto televisivo con Prodi nel 2006, salvo cambiare passo nel secondo e costringere l’avversario a un inatteso pareggio elettorale che segnò il destino dell’ultimo governo di centrosinistra.

Berlusconi, in genere, impara dai propri errori: i suoi rivali sono avvisati…


Francesco Lener http://www.loccidentale.it/trackback/78146

Quanti fondi ai terremotati?

domenica 13 settembre 2009

LETTERA DI BRAGAGLIO - GIORNALE DI BRESCIA 13-SETTEMBRE

Regolamento da modificare in Commissione

Ore 06:00
sabato, 12 settembre 2009

In queste settimane si sono registrate riflessioni critiche sul Regolamento di Polizia locale di Brescia, contro interventi e sanzioni che hanno sollevato molte perplessità.

Alcuni interventi hanno riguardato presunte infrazioni, quale quella di una persona seduta sui gradini della "Bella Italia", e che è stata multata pur non intralciando il passaggio pedonale.

Discrezionalità ed imprecisioni di alcuni articoli avevano già sollevato in Consiglio alcune contrarietà. Ed il fondamento di tali obiezioni è stato confermato in fase di applicazione del Regolamento. In particolare si sono registrate fondate polemiche anche perché alcune sanzioni sono state applicate, con intenti vessatori, solo a cittadini extracomunitari.

Le risposte fornite dall'assessore Rolfi risultano inaccettabili perché volutamente egli tende a confondere questioni tra loro molto diverse. Un conto è il valore della sicurezza ed il contrasto degli atti di vandalismo e di inciviltà che giustamente sono sanzionabili, e su cui in Consiglio vi è stato unanime consenso. Un conto è la repressione di comportamenti che nulla hanno a che vedere con l'inciviltà e che sono un modo libero e gradevole di vivere la città ed il verde pubblico.

Confermo da parte mia un giudizio critico di fondo sugli indirizzi di Rolfi, che agita la bandiera politica della Lega per alimentare paure, più che per produrre effettiva sicurezza. Una scelta, tra l'altro, che distoglie forze ed attenzione dal contrasto dei fenomeni di effettivo rischio e di criminalità, oltre che per una migliore viabilità.

Ma il mio richiamo, oggi, riguarda le norme che sono assurde o inapplicabili.

Così come è scritto non si sa se è possibile bere bibite passeggiando, perché non è chiaro come ciò si colleghi all'atto del deposito dei contenitori nei cestini, per non essere multati. Su tutto il territorio comunale risulterebbe impossibile sedersi su gradini o stendersi su una panchina in Castello o in riva al Mella, quand'anche tutte le panchine fossero libere. I bambini non potrebbero effettuare giochi, se non autorizzati. È vietato consumare il gelato passeggiando in centro perché di sicuro si passa "nei pressi di edifici di valore monumentale", e quindi si è soggetti a sanzione. È vietato in Maddalena, come in tutte le aree verdi, con un tavolino pieghevole, fare un pic nic. È assurdamente vietato servirsi di fontanelle, come giustamente ha denunciato il collega Ungari.

Cose assurde? Già, ma nel Regolamento stanno scritte proprio così. Di fronte a queste obiezioni s'è detto che il Vigile applica le norme, anche se mal formulate, con intelligenza. Ma il problema non è l'intelligenza del Vigile, ma l'assurdità di alcune norme, quelle che comportano una multa se si è seduti su un gradino in Centro, se si fa una pallonata o se una famiglia fa un pic nic in Maddalena!

In presenza della richiesta del Gruppo Pd di rivedere i criteri di applicazione dei divieti dell'art. 23 Rolfi si era impegnato a modificare presto il Regolamento. Gallizioli, il capogruppo della Lega, afferma, viceversa, che se ne riparlerà tra un anno. Ritengo questo un errore di impostazione, prima che di testardaggine, perché il problema che pongo in questa fase - lo stesso posto anche dal collega Patitucci - non è tanto la ridiscussione dell'impianto di un provvedimento appena approvato, ma quello di togliere subito di mezzo alcune incongruenze incivili ed assurdità. Peraltro rilevate anche da consiglieri del Pdl, anche se finora se ne sono stati ben zitti, subendo l'impostazione della Lega.

È indispensabile fare alcune modifiche che tolgano almeno alcune assurdità. Per questo riterrei opportuno venisse convocata una seduta della Commissione Sicurezza, al fine di introdurre le modifiche necessarie.

Claudio Bragaglio

Consigliere comunale Pd

Vicepresidente della Comm.

Decentramento e Sicurezza

sabato 12 settembre 2009

Ken Loach - 11 settembre 1973-2001

11.09.1973

11.09.2001

MAFIA: IMPASTATO; NEL BERGAMASCO POLEMICHE DOPO RIMOZIONE TARGA


MAFIA: IMPASTATO; NEL BERGAMASCO POLEMICHE DOPO RIMOZIONE TARGA Una grande manifestazione popolare per riportare sulla biblioteca di Ponteranica (Bergamo) la targa dedicata a Peppino Impastato, assassinato dalla mafia nel '78, che il 10 settembre il sindaco leghista Cristiano Aldegani ha fatto rimuovere per intitolare la struttura a un sacerdote bergamasco. L'hanno promossa per il 26 settembre prossimo alcune associazioni antimafia e Rifondazione Comunista locale, mentre il primo cittadino non fa passi indietro: "La biblioteca è il posto della cultura ed è giusto che sia intitolata a un personaggio locale". Il personaggio locale in questione è il religioso Giancarlo Baggi, padre sacramentino morto nove anni fa. Gli stessi padri sacramentini, però, auspicano che la biblioteca del piccolo comune bergamasco venga intitolata nuovamente a Impastato. Baggi - spiegano i religiosi - potrà essere ricordato in altro modo. Intanto, Giovanni Impastato, fratello del militante di Democrazia Proletaria ucciso dalla mafia, ha spiegato che sarà presente alla manifestazione del 26 settembre: "Si tratta di un atto razzista - ha chiarito -. Ricordo ancora l'entusiasmo delle persone quando tre anni fa sono stato invitato alla cerimonia d'inaugurazione della biblioteca". Il fratello di Peppino sottolinea, inoltre, come la targa sia stata ugualmente rimossa anche se quella per il religioso non può essere ancora collocata, perché morto da meno di 10 anni. "Proporrò al sindaco di Cinisi - ha aggiunto - di intestare una via o un edifico comunale a padre Baggi, per dimostrare che almeno noi non abbiamo nessun tipo di pregiudizio". La notte scorsa, intanto, un volantino raffigurante Peppino Impastato è stato attaccato fuori dalla biblioteca. Il deputato europeo dell'Idv e presidente dell'Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Sonia Alfano, ha descritto la rimozione della targa come "un gesto che addolora", chiedendo l'intervento del ministro Maroni. Il Comune di Napoli, nel frattempo, ha deciso di intestare a Impastato il centro comunale giovanile del quartiere di Bagnoli. Una risposta, ha spiegato l'assessore alle Politiche Sociali, Giulio Riccio, a quanto "di vergognoso ha fatto la Lega a Ponteranica". E anche il comune di Melizzano, in provincia di Benevento, ha deciso di dedicargli un luogo a memoria, mentre il Teatro Massimo Bellini di Catania gli intitolerà il foyer. Su Facebook l'associazione Libera ha attivato un gruppo per protestare proprio contro la sua decisione. TOLTA LA TARGA, PONTERANICA INDICE PREMIO La targa all'ingresso della biblioteca comunale non tornerà, ma presto la giunta leghista di Ponteranica (Bergamo) istituirà un premio rivolto agli studenti per onorare la memoria di Peppino Impastato e di tutte le vittime delle mafie. Lo ha annunciato il sindaco Cristiano Aldegani al termine di una giornata contrassegnata da tante reazioni, dopo la rimozione della targa intitolata al giovane siciliano ucciso dalla mafia. "E' una decisione che abbiamo preso in accordo con i vertici del partito e coerentemente con ciò che abbiamo sempre dichiarato in questi giorni - ha dichiarato Aldegani - perché da parte nostra non c'é mai stata alcuna presa di posizione ideologica nei confronti di Impastato, come invece molti vorrebbero far credere". Presto i ragazzi delle scuole di Ponteranica saranno chiamati a realizzare disegni, temi e poesie sull'argomento della lotta alla mafia: "I lavori più belli saranno premiati - ha aggiunto Aldegani - e ci piacerebbe che alla cerimonia di premiazione fosse presente anche il fratello di Peppino Impastato, Giovanni. In quell'occasione - ha concluso il sindaco - vorremmo organizzare anche un convegno per parlare in maniera più diffusa della lotta alla mafia". http://www.ansa.it/opencms/export/legalita/visualizza_fdg.html_1651811092.html

lunedì 7 settembre 2009

Odiamo gli onesti quando sono vivi e li rimpiangiamo quando non ci sono più.

Orazio

sabato 5 settembre 2009

Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli.

Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa

giovedì 3 settembre 2009

In onore al Gen. A. Dalla Chiesa, 1982-2009

L'APPELLO DEI TRE GIURISTI

L'APPELLO DEI TRE GIURISTI

L’attacco a "Repubblica", di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l’ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l’opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un’eccezione della democrazia. Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo. Se le si considera "retoriche", perché suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c’è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere.


Invece, si batte la strada dell’intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di "cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee", come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell’informazione in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso.


Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d’informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto.


Franco Cordero

Stefano Rodotà

Gustavo Zagrebelsky


per aderire
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391107