mercoledì 20 giugno 2012

PER TORNARE IN LOGGIA

Molti sono gli appuntamenti importanti che ci attendono il prossimo anno e la battaglia per tornare a governare la nostra città è certamente uno di questi. La situazione cittadina è, per noi, a maggior ragione importante visto che la realtà dell'amministrare assume, oggi, sempre più valenza sovracomunale e di ampio respiro dove la capacità di dialogo e programmazione degli inteverventi tra Istituzioni è ormai essenziale. Di seguito proponiamo il documento, redatto dalla segreteria provinciale, in cui il PD Bresciano espone le linee guida per vincere la sfida della Loggia. UN PERCORSO VIRTUOSO PER VINCERE LA LOGGIA
In vista delle elezioni amministrative nel capoluogo del 2013, la segreteria provinciale su indicazione del segretario provinciale, dopo essersi consultata con il tavolo-interistituzionale, ed aver sentito il segretario cittadino , si sente di proporre, alla segreteria e assemblea cittadina, un percorso che possa aiutare tutto il Partito Democratico ad affrontare tale appuntamento con le doverose unità, serietà ed energia, al fine di ottenere un risultato pieno e soddisfacente per tutti. Sono necessarie alcune premesse * Le divisioni del passato non condizionino il futuro Non si possono negare le divisioni più o meno evidenti che hanno caratterizzato la nascita del Partito Democratico bresciano sin dall’inizio. Esse trovano una delle loro origini più esplicite nella passata tornata elettorale in città. E’ necessario per tutti fare tesoro della lezione che, seppur per diversi e altri motivi, ci ha visto cedere il governo di Brescia a una squadra di amministratori inadatti che dobbiamo in ogni modo sostituire, sia per garantire a Brescia una guida degna della sua storia e della sua tradizione, sia per sancire la evidentissima differenza della proposta bresciana del PD rispetto al centro-destra. Migliore per qualità della proposta e per valore degli uomini e delle donne che la rappresentano, gli unici in grado di essere davvero classe dirigente del futuro. Per far questo si chiede a tutto il gruppo dirigente del PD senso di responsabilità e adeguato rispetto ed esercizio del ruolo che ai vari livelli si interpreta. Suscitano disorientamento nei nostri militanti, nei circoli e più in generale nei nostri simpatizzanti le continue, ripetute e non condivise esternazioni di esponenti autorevoli del partito. A nessuno si nega la libertà di parola e di espressione, ma a tutti vogliamo ricordare che far parte di un partito significa prima di tutto appartenere ad un processo di costruzione collettivo che richiede rispetto delle regole, e lo sforzo disinteressato e costante di mettere al centro quel progetto, anche quando esso non risponde alle nostre seppur legittime aspirazioni personali. Contenere la voglia di di rinfocolare vecchie polemiche è assolutamente obbligatorio e lo sarà ancor di più con l’avanzare della competizione elettorale. Tutto il partito deve essere impegnato al massimo ad evitare che le divisioni del passato contaminino il futuro. Si discuta nelle sedi opportune, si evitino le esternazioni a mezzo stampa questo deve essere il nostro imperativo e non solo di facciata. * La condivisione tra i livelli provinciale e cittadino del partito Ci sono tentativi a cui tutti siamo quotidianamente sottoposti,di delegittimazione dei ruoli e delle funzioni. Tentativi che soprattutto in questo momento non trovano alcuna giustificazione. Il segretario cittadino ,ci rappresenta tutti, e così dovrebbe essere a tutti i livelli in una organizzazione seria e rispettosa di ruoli e competenze. E’ uno sforzo che gli chiediamo e che siamo sicuri troverà degno e adeguato ascolto, come già le sue azioni ci hanno dimostrato in passato. Il difficile percorso che ci attende deve essere affrontato mediante lo sforzo comune e sinergico di tutto il PD bresciano. Devono essere respinte tutte le forzature che vorrebbero di volta in volta svalutare od enfatizzare ruoli e responsabilità dei livelli territoriali del partito. Non vi è dubbio che gli organismi cittadini del partito, che, peraltro,traggono piena legittimazione e forte rappresentatività, al pari degli organismi provinciali, dalle primarie del 2010, debbano essere i principali protagonisti della partita, così come non è tuttavia dubitabile che le scelte di maggiore rilevanza, per la loro forte implicazione politica generale, debbano essere condivise con il livello provinciale del partito. Per tale ragione si ritiene opportuno, in particolare, che nei contatti con le altre forze politiche, finalizzati alla definizione dei contorni della coalizione, il PD sia rappresentato da una delegazione formata da esponenti del partito cittadino e di quello provinciale: ciò consentirebbe una piena compartecipazione di tutto il partito alle principali decisioni politiche e costituirebbe un utile tavolo che possa continuare “oltre” queste elezioni amministrative cittadine in una prospettiva provinciale comune. A nessuno infatti può sfuggire il ruolo significativo nel panorama politico provinciale, regionale e nazionale che la nostra città detiene. Per dissipare con profitto le questioni che necessariamente ci aspettano ed effettuare le scelte migliori è indispensabile un continuo e fruttuoso dialogo autentico tra i vari livelli del partito. Molti sono i sentori che ci riportano indietro, ma noi abbiamo l’obbligo di guardare avanti. Un partito diventa un grande partito quando sa interpretare la storia, quando sa proporre soluzioni a problemi e tensioni che hanno pervaso la nostra città. Città che cambia velocemente e per interpretare e capire la quale abbiamo bisogno sia dell’esperienza del passato che di grande novità. Da parte nostra tale dialogo e autentico supporto non verrà mai meno, ma non intendiamo per questo essere trascinati in dispute sterili e inutili su “ a chi spetti fare cosa”. Percorso suggerito E’ tempo di partire. Se il Partito Democratico Bresciano vuole assumere il ruolo di regista nella costruzione di un progetto di governo della città alternativo al centro destra e alla lega deve indicare sin da ora a quale figura affida il compito arduo e complicato di tessere la trama. Abbiamo già in campo le candidature, più o meno formalizzate, di Marco Fenaroli, di Francesco Onofri, di Laura Castelletti, non possiamo aspettare oltre. Si sono succeduti nei giorni scorsi numerosi appelli da parte del gruppo consiliare in loggia, dei portavoce dei circoli della città, dei consiglieri di circoscrizione che indicano in Emilio Delbono la persona adatta a ricoprire questo ruolo, partendo dall’apprezzamento del lavoro svolto. Di tali appelli la segreteria provinciale prende atto. Dentro il PD nessun altro nome è stato ufficializzato o proposto. * Indicazioni programmatiche e coalizione Mai come di questi tempi è difficile se non impossibile prefigurare lo scenario futuro. Ecco quindi la necessità di cominciare ad attivare forme di consultazioni ufficiali con le forze a noi affini, che ci liberino dalle continue interpretazioni spesso contrastanti di autorevoli esponenti delle stesse, che di certo non aiutano a fare chiarezza, ma alimentano la confusione attorno a una proposta che invece già da oggi deve cominciare a costruire il suo profilo più esatto possibile. Il PD, che senza dubbio alcuno costituisce ormai l’unico perno attorno al quale costruire un progetto politico convincente per il governo della città, ha la volontà e l’ambizione di essere catalizzatore delle migliori energie, federatore dei soggetti di buona volontà. L’obiettivo è quello di verificare fino in fondo la possibilità di costituire una coalizione di forze, unite da un comune progetto di città, che possa ambire fin dal primo turno elettorale alla vittoria. Ripartire dal tavolo del centro-sinistra per poi promuovere incontri bilaterali anche con forze che ancora non se la sentono di sedere a quel tavolo. A quel tavolo è secondo noi opportuno invitare anche Marco Fenaroli, come espressione di movimenti e organizzazioni tutte nate all’interno delle sinistre. Parallelamente è necessario aprire un dialogo costante con i mondi civici e anche con l’U.D.C, . Tenere aperto un dialogo non può significare però aspettare all’infinito. Entro l’autunno il primo perimetro forte sul quale costruire le alleanze deve a nostro avviso essere circoscritto. La possibilità di costruire una coalizione forte dovrà ovviamente essere vagliata alla luce di proncipali obiettivi programmatici: il progetto di città per il futuro sarà la cartina di tornasole per verificare la compatibilità delle posizioni e la fattibilità delle alleanze. Non dobbiamo mai dimenticare che fare amministrazione significa fare delle scelte. In una idea di città che affronti e vinca le sfide complicate che la aspettano non ci può stare tutto. Due sono i punti sui quali non si potrà derogare, la questione urbanistico-ambientale e quella riferita al cosiddetto welfare municipale. Una diversa e migliore gestione del territorio e una maggiore e diversa sensibilità e attenzione ai temi del sociale, del disagio e delle nuove povertà sono a nostro avviso punti inderogabili di un programma elettorale amministrativo che veda il PD come protagonista. * Indicazione del candidato Entro il tardo autunno la coalizione dovrà individuare la forma attraverso la quale indicare il candidato sindaco per il 2013. Il PD per statuto e per cultura politica ritiene che il metodo preferibile per garantire la democraticità della scelta e la reale rappresentatività del candidato sia quello delle consultazioni primarie di coalizione. Il PD dovrà mettere in campo ogni sforzo per partecipare a tale consultazione con un solo proprio candidato sostenuto lealmente e convintamente da tutto il partito. Le primarie diventano una risorsa se sono nutrite dal giusto clima e da necessarie regole e non si trasformano in sterili contrapposizioni di tifoserie varie, che non servono ne alla città ne al centro-sinistra, ne al PD. Stabilire un “patto di ferro” tra i vari partecipanti fatto di lealtà e rispetto è condizione imprescindibile per la loro realizzazione e messa in campo. Se tuttavia la coalizione, a fronte della individuazione unanime di un solo candidato, o per la sussistenza di reali e non superabili ostacoli politici , ritenesse di non indire consultazioni primarie, sarebbe comunque necessario che la candidatura non risulti il frutto di sterili sommatorie partitocratiche, ma abbia caratteristiche di autorevolezza e rappresentatività tali da intercettare un consenso diffuso. Oggi il panorama politico, al quale fino a ieri eravamo abituati appare completamente stravolto, è necessario prestare attenzione a movimenti e sensibilità che stanno raccogliendo soprattutto al nord un consenso diffuso. Il vento della novità soffia forte in Italia e in Lombardia, il Partito Democratico vince dove sa interpretare in maniera autentica questa volontà, usando linguaggi e codici comunicativi nuovi e adatti al mondo che cambia. Le recenti elezioni amministrative lo dimostrano in maniera inequivocabile anche in provincia di Brescia, soprattutto nei risultati di Desenzano, Palazzolo e Darfo Boario terme, politicamente più vicini e utili a fornire chiavi interpretative della società bresciana. A tutti coloro impegnati nel difficile compito di ri-VINCERE LA LOGGIA vada il nostro più autentico e sincero augurio di successo…per NOI…per TUTTI. La Segreteria provinciale approva all’unanimità.

martedì 19 giugno 2012

 [ciwati]
Il blog di Giuseppe Civati

Stavo per scriverlo qui

Ma poi ho letto Alessandro, e non ho bisogno di aggiungere altro.
Il problema dell’Italia non sono certo i matrimoni degli omosessuali. Un sacco di gente non arriva a fine mese, e abbiamo appena pagato l’Imu, e ci sono le cartelle di Equitalia, c’è lo spread, e le piccole imprese chiudono una via l’altra perché le banche non gli danno credito, insomma chissenefrega delle nozze gay.
È un refrain ricorrente, vero? Anche a sinistra, sì.
È difficile far capire che i diritti civili non sono mai in alternativa ai diritti sociali: ma che, al contrario, gli uni si portano appresso gli altri, sempre. È difficile far capire che dev’essere affermato con forza ogni tipo di diritto eticamente dovuto, mentre è solo un’illusione quella di barattarne alcuni con altri.
Solo un Paese in cui i diritti civili non sono diversi a seconda degli orientamenti sessuali (così come non sono diversi per il colore della pelle) sarà un Paese fatto di cittadini e non di sudditi.
Quindi un Paese in cui le persone sapranno riprendersi in mano il loro futuro, tutto: compreso quello sempre più scippato dalle dinamiche finanziarie globali.

giovedì 7 giugno 2012

Sabato 9 e 16 giugno Il circolo PD di Gussago, Marianna Piardi aspetta tutti in piazza Vittorio Veneto, per la chiusura del tesseramento...Unisciti a noi!