mercoledì 23 dicembre 2015

S.Natale 2015




                           

Il Circolo PD "Marianna Piardi" di Gussago, augura a tutti un sereno S.Natale.

lunedì 23 novembre 2015

La Follia di Parigi



Parigi


La follia di Parigi e l'irresponsabilità di casa nostra

Quello che è accaduto a Parigi ci ha sconvolto. Vedere minacciata e violentata la libertà di passare del tempo insieme agli altri in luoghi di aggregazione e divertimento è un micidiale colpo al nostro stile di vita europeo e occidentale.
Il presidente francese Hollande ha promesso una reazione spietata, ben sapendo che il nemico è tutt'altro che facile da colpire, ma ha anche fatto appello, per la prima volta nella storia dell'Unione, all'articolo 347 del Trattato dell'Unione Europea che recita: "Gli Stati membri si consultano al fine di prendere di comune accordo le disposizioni necessarie ad evitare che il funzionamento del mercato interno abbia a risentire delle misure che uno Stato membro può essere indotto a prendere nell'eventualità di gravi agitazioni interne che turbino l'ordine pubblico, in caso di guerra o di grave tensione internazionale che costituisca una minaccia di guerra ovvero per far fronte agli impegni da esso assunti ai fini del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale".
 
Di fronte alla minaccia del terrorismo fondamentalista si invoca una reazione corale, che permetta di fare fronte comune nei confronti di una follia che ha inteso colpire al cuore le nostre istituzioni. Una situazione di questo tipo, inedita per la recente storia dell'Europa, richiede un di più di responsabilità collettiva, nella consapevolezza che la minaccia è grave, che la risposta non può essere improvvisata e che nessuno ha in tasca la soluzione giusta per limitare o sconfiggere una follia che difficilmente può essere interpretata e gestita con criteri razionali e conseguenti provvedimenti di sicura efficacia. Chi guida le istituzioni, in frangenti come questo, ha la responsabilità di garantire una risposta univoca e corale, nella quale ciascuno garantisca tutto l'impegno possibile per tutelare la sicurezza dei cittadini. 

Dobbiamo però registrare come, purtroppo, la responsabilità che pareva aver caratterizzato, salvo poche eccezioni, le prime ore dopo gli attacchi di Parigi ha lasciato il posto a tentativi di conquistare la scena mediatico sociale all'insegna di un protagonismo che lascia quantomeno perplessi. Di fronte a una minaccia comune sarebbe necessario riconoscere e sostenere il ruolo istituzionale di chi è chiamato a ricoprire ruoli determinanti per la sicurezza di tutti. Che senso ha continuare ad attaccare il ministro dell'interno definendolo, quando va bene, inadeguato e incapace di garantire i cittadini? Se ci sono proposte operative e buone idee, queste vanno avanzate nelle sedi corrette affinché vengano messe a disposizione dell'intera comunità nazionale. Non siamo di fronte a una fase di ordinaria amministrazione, perché altrimenti Hollande e altri leader europei e mondiali si sarebbero definiti come vittime di un vero e proprio atto di guerra?
 
Di fronte a tutto ciò vedere il presidente Maroni che attacca di continuo il governo e tenta di guadagnare spazio con iniziative di sapore esclusivamente mediatico, lo confessiamo, ci mette una grande tristezza. 

Perché abdicare al proprio ruolo istituzionale solo per ritagliarsi un po' di spazio politico che, evidentemente, si è incapaci di consolidare con la propria azione quotidiana di governo? Limitarsi ad accusare lo stato centrale di non essere in grado di garantire la sicurezza dei cittadini e approfittare dell'emozione di questi momenti per rilanciare la propria strategia propagandistica sono atti di cortissimo respiro e a forte rischio di irresponsabilità.
 
La sfida dovrebbe essere quella di dimostrare unità, osiamo anche utilizzare il termine nazionale, per far sì che la risposta al terrore non sia la paura (che evidentemente a qualcuno pare far comodo), ma una solidarietà diffusa che deve trovare nell'Europa il punto di forza. Ma se non riusciamo neppure ad esercitare un minimo di responsabilità istituzionale in casa nostra…

BlogDem



domenica 8 novembre 2015

Nuovo reato di OMICIDIO STRADALE


INTRODOTTO IL NUOVO REATO DI OMICIDIO STRADALE





Approvata in seconda lettura alla Camera (ora torna al Senato) la legge che introduce due nuovi reati colposi: l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali.

Si tratta di un provvedimento atteso da tempo da cittadini e associazioni, al quale nei prossimi mesi affiancheremo iniziative sull’educazione stradale,  l’aumento dei controlli e la manutenzione stradale e della segnaletica.
Tre i livelli di pena per l’omicidio stradale, corrispondenti alla gravità della condotta del conducente:
  • da 8 a 12 anni di carcere se l’omicidio è commesso in stato di ubriachezza grave (con un tasso superiore a 1,5 grammi per litro) o sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope;
  •  da 5 a 10 anni di carcere se l’omicidio è commesso in uno stato di ubriachezza (con un tasso tra 0,8 e a 1,5 grammi per litro) e  in presenza di violazioni stradali (eccesso di velocità, guida contromano, il mancato rispetto del semaforo, sorpassi e inversioni a rischio);
  •  da 2 a 7 anni se l’omicidio è commesso in violazione del codice della strada.
Specularmente sono tre anche i livelli di pena per le lesioni personali
Nel caso in cui il conducente sia ubriaco o drogato le pene vanno da 3 a 5 anni di carcere per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Nel caso in cui il conducente abbia nel sangue un tasso tra 0,8 e a 1,5 grammi di alcool per litro o l’incidente sia causato da manovre pericolose scatta la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. Nel caso di violazione del codice della strada (senza alterazioni psicofisiche ) resta la pena prevista attualmente.

Aggravanti

Se il conducente fugge dopo l’incidente la pena aumenterà da un terzo a due terzi, e non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione.

Revoca patente

In caso di condanna o patteggiamento per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni in caso di omicidio o 5 anni in caso di lesioni. Tale termine è però aumentato nelle ipotesi più gravi: se ad esempio il conducente è fuggito dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.

Raddoppio prescrizione

Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in flagranza. 

venerdì 30 ottobre 2015

RIMPASTO IN REGIONE LOMBARDIA


Il vento di Expo e la bonaccia di Maroni




Una modifica della squadra di governo serve se e quando è finalizzata a rilanciare l’azione dell’esecutivo. Quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi in Lombardia non pare andare proprio in questa direzione.
 
Maroni ha varato il rimpasto con l’unico obiettivo di tenere assieme i cocci della sua maggioranza.

Lo prova il fatto che ha dovuto tenere per sé la delega più importante e strategica, quell’assessorato unico alla sanità e al welfare per il quale, tra veti politici e rifiuti tecnici, non è riuscito a trovare il nome giusto da proporre.
Il nuovo quadro non pare sconvolgere equilibri o rilanciare chissà quale progetto. 

Vicepresidenza confermata a Forza Italia, con il volto dell’assessore alla casa Fabrizio Sala, che comincerà forse ad occuparsi della materia a cui è delegato dopo aver fatto opera di rappresentanza ad Expo. Rimescolamento di deleghe in casa NCD tra Parolini e Melazzini per quanto riguarda commercio, attività produttive e ricerca. New entry Francesca Brianza alla Città Metropolitana e post Expo, Giulio Gallera al reddito di cittadinanza e inclusione sociale e l’ex magistrato Gustavo Cioppa ad occuparsi di trasparenza e collaborare direttamente con Maroni. Singolare, anche se mediaticamente vendibile, quest’ultima scelta: evidentemente l’attuale giunta non si sente in grado di garantire di suo trasparenza e legalità e si fa commissariare da un tecnico del settore.
 
La prima uscita della nuova squadra in consiglio è stata piuttosto fiacca, con, a tratti, i nuovi assessori a dover gestire da soli in aula la rappresentanza dell’intera giunta che non ha certo dato immagine di grande compattezza e voglia di ripartire di slancio.
 
Siamo anche giunti alla chiusura di Expo.

Un evento che ha superato ogni attesa e ha consegnato a Milano e alla Lombardia un’importante eredità in termini di immagine e di prestigio internazionale. 

Maroni e i suoi, dopo la figuraccia iniziale di Pianeta Lombardia, hanno strada facendo preso confidenza e coraggio, anche se crediamo non abbiano sfruttato fino in fondo le potenzialità di questi sei mesi. Al di là degli abbondanti comunicati stampa, sarebbe interessante chiedere ai lombardi se si siano accorti dei padiglioni artistici firmati da Sgarbi o abbiano memoria di qualche evento ospitato nello spazio della Lombardia.
 
Si apre ora la partita del dopo esposizione per il quale Maroni aveva lanciato il suo “Fast post Expo” di cui si sono perse tracce e memoria. 

La Lombardia dovrebbe guidare il processo di passaggio al dopo, ma la sensazione è che si stia limitando ad attendere che sia il governo a togliere le castagne da un fuoco che, se non presidiato adeguatamente, rischia anche di affievolirsi rapidamente. E’ un autentico paradosso che alla chiusura di Expo non si sappia ancora che cosa accadrà delle aree e su questo tema la regione deve farsi un bell’esame di coscienza: da quando è presidente Maroni su questa vicenda pare non essersi mosso uno spillo. Maroni sembra essersi preoccupato di non finire in qualche pantano più che di dare un contributo effettivo alla soluzione del problema. 

A proposito di Expo, salutiamo con grande favore l’approvazione della legge per il diritto al cibo in Lombardia, un atto concreto per far sì che la regione si assuma l’onere di non fare cadere l’eredità dell’esposizione universale e trasformarla in concrete politiche per una distribuzione più equa e sostenibile del cibo anche nei nostri territori.

(Blogdem 30/10/2015)

lunedì 26 ottobre 2015

Sella dell'Oca 2015









Sella dell’ Oca, ottobre 2015 
“Orazione in memoria di Mario Bernardelli e Giuseppe Zatti” 
Luigina Boemi




Non sappiamo quanti furono coloro che presero parte ai movimenti di resistenza nella nostra provincia, in Italia, in Europa, in quegli anni spaventosi quando la Storia presentava un conto terribile, fatto di una guerra planetaria, di regimi dittatoriali, di persecuzioni razziali, di diritti negati, di morte.

Non sappiamo quanti furono i militari ribelli, gli studenti, i giovani, gli operai e i contadini, i cattolici e i laici, i cittadini e gli abitanti delle valli e delle pianure, le donne che decisero con fermezza quale era la parte giusta, quale era la scelta da fare senza tentennamenti, senza dubbi.
Le loro infinite storie, spesso sconosciute, forse senza nome, quelle innumerevoli vite, fluirono davvero come un fiume inarrestabile, inarginabile, un fiume di energie, di abnegazione, di coraggio, di sacrificio, nella Storia, quella dei documenti e dei libri, quella maiuscola.

Quelle donne e quegli uomini alzarono lo sguardo sopra il recinto forse rassicurante del loro quotidiano, della loro individualità e colsero impellente la necessità di uscirne, di fare qualcosa, di agire, di dire di NO.
E non contarono differenze di istruzione o classe sociale, per trasformare la consapevolezza in azione, per agire là dove si poteva scorgere la possibilità, la speranza anche minima di cambiamento.
Quella speranza che non è l’attesa di eventi legati al fato o al caso, ma nasce dall’ impegno e dalla forza di reagire.
E quel fiume di vite, di costruttori di un’ Italia nuova, di pensieri, di intelligenze, di passioni, si tradusse in opposizione, in resistenza, in azioni di appoggio e collaborazione, in lotta armata.

domenica 11 ottobre 2015

Fondazione Richiedei


FONDAZIONE RICHIEDEI


IL SINDACO, IN PIENA AUTONOMIA, HA SCELTO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE.


QUESTO C.D.A. STRACCIA I CONTRATTI DI LAVORO SENZA ALCUNA TRATTATIVA SINDACALE E COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI.


IN QUESTI TRE ANNI I LAVORATORI HANNO CONTRIBUITO, CON PESANTI SACRIFICI ECONOMICI, ALLA SALVAGUARDIA DELLA FONDAZIONE.


SITUAZIONI DI TENSIONE E CONFLITTUALITA’ NON GARANTISCONO QUALITA’ DI SERVIZIO AI CITTADINI.

CARO SINDACO

LEI NON HA NIENTE DA DIRE ?

martedì 6 ottobre 2015

Licenziamenti al Richiedei


LICENZIAMENTI AL RICHIEDEI


IL PARTITO DEMOCRATICO

RITIENE:


Incomprensibili e inspiegabili i motivi sulla qualità del servizio di assistenza domiciliare (S.A.D.) che hanno escluso la fondazione Richiedei dalla gara d’appalto.

Pretenziosa l’interruzione della trattativa con le organizzazioni sindacali di categoria da parte del C.d.A del Richiedei.

Poco chiari i rapporti passati e recenti dell’assessore ai servizi sociali con la cooperativa vincitrice dell’appalto.


QUANDO CI SONO IN GIOCO RISORSE PUBBLICHE,

LE PROCEDURE DEVONO GARANTIRE

LA MASSIMA TRASPARENZA.

giovedì 10 settembre 2015

Rifugiati che vengono in Pace


LETTERA APERTA AI CITTADINI DI SAN COLOMBANO,
DAI RIFUGIATI CHE VENGONO IN PACE
E NON VOGLIONO FARE DEL MALE.
Abbiamo chiesto di essere aiutati a scrivere questa lettera.

Noi richiedenti asilo chiediamo ai cittadini di San Colombano di accettarci. Non vogliamo essere visti come un problema e non vogliamo creare problemi. Siamo qua come rifugiati e vorremmo poter essere utili alla comunità.
...
Unione, pace, amore, comprensione, tolleranza, libertà di movimento, possibilità di scambio, di incontro faccia a faccia: questo desideriamo.
Non siamo venuti per fare guai, non siamo una minaccia per voi, per la vostra vita, per la vostra cultura. 
Siamo esseri umani che sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato. 
E’ brutto sapere che la gente è contro di te. Fuori da qui vediamo persone che protestano, che gridano e che ci minacciano. Noi non odiamo nessuno e non abbiamo cattive intenzioni, ma non vogliamo vivere più con la paura.
San Colombano è la nostra salvezza e vorremmo avere la possibilità di dimostrare la nostra riconoscenza per quanto ci viene offerto.
Noi abbiamo lasciato la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre case. Qui siamo soli, ma nessun uomo è un’isola, nessuno può vivere da solo, qui vorremmo sentirci come in una grande famiglia.
Chi siamo? Dei giovani. Un muratore, un camionista, un meccanico, un imbianchino, un aspirante giornalista, un contadino, un calciatore….. Veniamo dal Gambia, dalla Nigeria, dal Bangladesh, dal Ghana….
Siamo arrivati qui dopo viaggi lunghi e pericolosi, alla ricerca di un luogo dove poter vivere in pace, perché nei nostri Paesi d’origine ci sono guerre e dittature. Cosa sogniamo? Un futuro sereno, la libertà…. E la felicità, come tutti i giovani del mondo.
Stasera ci hanno detto che fra pochi giorni inizieremo un corso di italiano; nel sentire questa notizia noi abbiamo applaudito perché crediamo che sia importante imparare la vostra lingua per comunicare con voi e per farci conoscere.
Sarebbe bello un giorno bere tutti insieme una tazza di ataja, un buon thè caldo, con un sorriso e senza paura!

I VENTI RICHIEDENTI ASILO
ALLOGGIATI PRESSO LA CASA “AL CACCIATORE” DI SAN COLOMBANO

lunedì 13 luglio 2015

La Buona Scuola



 
Con l’approvazione definitiva della riforma della scuola siamo finalmente alla svolta attesa per anni. Rafforzamento dell’autonomia degli istituti, contrasto ai fenomeni dell’abbandono e della dispersione, lotta alle diseguaglianze sociali, culturali e territoriali ancora presenti nel nostro Paese, sono gli obiettivi principali che ci siamo dati con questo provvedimento. Allo stesso tempo queste norme servono a dare maggiore formazione agli studenti, garantire il diritto allo studio, attuare un grande piano per la sicurezza e la modernizzazione degli edifici. Oltre centomila insegnanti saranno assunti già per il prossimo anno scolastico ed è previsto un concorso per altri sessantamila. La cifra degli investimenti complessivi è di 4 miliardi di euro in due anni.
Ecco alcuni punti che danno il senso delle profonde innovazioni introdotte con la riforma 
  • Più di 100 mila assunzioni dall'anno scolastico 2015/2016
    Piano straordinario di  assunzioni a tempo  indeterminato di personale docente
  • Nuovo concorso entro dicembre 2015 per 60.000 insegnanti abilitati
    Concorso che valorizzerà al massimo titoli ed esperienza professionale
  • La carta di identità della scuola con priorità e indirizzi strutturata da tutta la comunità scolastica.
    Viene elaborata dal Collegio docenti e votata dal Consiglio d’istituto
  • Curriculum e Carta dello studente
    Lo studente potrà aggiungere insegnamenti opzionali per seguire vocazioni e talenti. Il CV conterrà i risultati scolastici, le esperienze personali e di alternanza scuola-lavoro, e avrà un peso alla maturità. Carta dello studente per accedere a beni e ai servizi e per la mobilità nazionale e internazionale.
     
  • Alternanza scuola-lavoro
    Per costruire un ponte tra scuola e mondo del lavoro: 400 ore di alternanza scuola-lavoro negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici professionali e 200 ore nei licei. Viene istituito il registro nazionale delle imprese per l’alternanza e la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti.
  • Piano nazionale per la scuola digitale
    90 milioni di euro per la scuola del XXI secolo: formazione dei docenti,   infrastrutture digitali, nuovi  laboratori aperti a  territorio.
  • Risorse per la formazione del docente
    40 milioni di euro per la formazione in servizio e 500 euro l’anno ad ogni  insegnante attraverso la Carta del docente per consumi culturali: acquisto di libri, tecnologie, mostre concerti, teatri.
     
  • Docenti premiati per merito
    Istituito un Fondo di 200 milioni di euro per premiare l’impegno degli insegnanti.
    I fondi sono assegnati seguendo la griglia definita dal  Comitato per la valutazione.
    Il Comitato è composto da: 3 docenti, un genitore, uno studente e un membro esterno.
     
  • Responsabilizzazione del dirigente scolastico
    Il dirigente scolastico è responsabile degli esiti della scuola. E’ valutato ogni tre anni da un nucleo di ispettori ad hoc.
     
  • Investimenti per edilizia scolastica
    300 milioni di euro per scuole innovative, 40 milioni per ispezionare controsoffitti e solai di tutte le scuole del Paese. Più risorse, più sicurezza, più innovazione.
     
  • School bonus: la scuola è un bene comune
    Tutti potranno sostenerla con donazioni agli istituti fino a un massimo di 100 mila euro (con un beneficio fiscale del 65%). Il 10% di ogni donazione andrà in un Fondo di perequazione per sostenere le scuole in aree disagiate.
     
  • Nel rispetto dell'autonomia per una scuola più aperta e inclusiva
    Più inglese, educazione fisica e musicale nella scuola primaria. Più storia dell’arte , diritto, economia nelle scuole secondarie. Lotta alla dispersione scolastica.
     
     
     
 
 

sabato 13 giugno 2015

Gli smemorati di Pontida


Gli smemorati di Pontida

Il Regolamento di Dublino,

per il quale il Paese di arrivo dei migranti è quello competente per la domanda d'asilo,

è stato firmato da Maroni‬ e Scajola‬




Da ministro dell'interno Maroni pontificava:


'Tutte le Regioni devono accogliere i profughi' 
Da governatore della Lombardia minaccia:


'Stop accoglienza, meno soldi ai sindaci che accolgono migranti'

Dottor Jekyll e mister Hyde




 NOI INVECE STIAMO NEL SOLCO DEL MESSAGGIO DI DON MILANI:


Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.



A PROPOSITO DI DIRITTI. di don Lorenzo Milani

venerdì 5 giugno 2015

PD presente e futuro



Mercoledì prossimo, 10 giugno 2015,
sarà presente a Gussago il
Segretario Provinciale del Partito Democratico,
MICHELE ORLANDO
 
per condividere alcune riflessioni su quanto sta succedendo oggi nel PD e nella Politica Italiana.
 
E' un'occasione molto importante per comprendere quali possono essere i prossimi scenari politici.

Vi aspettiamo numerosi.

martedì 2 giugno 2015

Festa della Repubblica





Intervento del Presidente Mattarella al termine del Concerto diretto da Riccardo Muti in occasione della Festa della Repubblica

 Palazzo del Quirinale, 01/06/2015
Desidero esprimere un ringraziamento particolarmente intenso al Maestro Muti per la disponibilità manifestata che l'ha condotto a dirigere l'esecuzione di questo magnifico concerto. Gli applausi che hanno seguito ogni brano hanno fornito la misura di quanto ammirato apprezzamento vi sia in coloro che qui l'hanno ascoltato, nel Salone dei Corazzieri, e certamente anche in quanti lo hanno ascoltato in diretta televisiva.

Lo ringrazio per le considerazioni che ha fatto poc'anzi e per il richiamo alla libertà, filo conduttore che ha attraversato i brani che il Maestro ha scelto. Un apprezzamento molto grande per l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che il Maestro ha diretto e che segue con dedizione da quando, oltre dieci anni fa, ne ha promosso la costituzione. Un apprezzamento altrettanto grande al Basso e al Baritono che abbiamo ascoltato poco fa.

Un saluto molto cordiale al Corpo Diplomatico. Gli Ambasciatori presenti in Italia recano qui l'amicizia dei loro Paesi e per ringraziarli del loro impegno, in loro onore, abbiamo promosso questo concerto così splendidamente impostato e condotto dal Maestro Muti. L'abbiamo fatto in occasione del compleanno della Repubblica, domani 2 giugno, in cui ricordiamo il ritrovamento della libertà e della democrazia, e ricordiamo anche la prima occasione in cui si è esercitato il diritto di voto delle donne italiane.

Questo 2 giugno del 2015 presenta qualche segnale di speranza, pur nelle difficoltà che permangono nella vita quotidiana degli italiani, si inizia a intravedere l'uscita dalla crisi di questi anni.

L'Italia nella sua storia recente ha attraversato diverse stagioni molto difficili e le ha superate operando con spirito solidale, al di là e al di sopra delle differenze politiche anche profonde talvolta : la ricostruzione del dopoguerra, la lotta al terrorismo, l'ingresso in Europa, le tante catastrofi naturali che si sono succedute. Le difficoltà possono essere superate se vi è coesione e senso di solidarietà. Nella nostra società vi sono tanti esempi di spontanea coesione, penso ai cittadini di Milano che un mese fa hanno ripulito le strade della città devastate dai Black Bloc; penso ai giovani della Liguria che si sono mobilitati per cancellare e riparare le ferite delle alluvioni. Vi sono tanti esempi di questo genere da seguire anche nella vita istituzionale. Le discussioni, la dialettica anche acuta è preziosa, sono preziose le discussioni tra opinioni diverse. Ma le liti esasperate creano sfiducia, contribuiscono insieme ad altri fattori ad alimentare sfiducia e allontanano dalla partecipazione i cittadini, e senza un'adeguata partecipazione e coinvolgimento dei cittadini la democrazia si impoverisce molto.

Credo che avremo bisogno di recepire, nel nostro Paese, un po' dell'armonia collettiva che abbiamo oggi ricevuto da questa splendida Orchestra ; credo che una simile armonia andrebbe auspicata anche in ambito internazionale. Nel mondo vi sono minacce nuove che spaventano, fenomeni che allarmano : il terrorismo fondamentalista, le ondate migratorie incontrollate, l'inquinamento globale, la mancanza di qualità della vita. Sono sfide che nessun paese può affrontare e risolvere da solo. L'isolamento, la solitudine provocano spesso paura ed egoismo e conducono a sconfitte. Occorre anche lì più solidarietà, più collaborazione, una politica di ampia collaborazione. L'Italia, partecipe della comunità internazionale - ricorrono sessant'anni dal nostro ingresso nell'Onu - l'Italia, membro convinto dell'Unione europea, persegue queste finalità, promuove questi comportamenti, questi atteggiamenti di collaborazione. L'Italia - mi rivolgo ai miei concittadini - è un grande Paese, con tante energie vitali e positive, in ripresa. Per dar loro modo di esprimersi compiutamente occorre trasmettere fiducia e occorre, è necessario, più affiatamento. Ne è una manifestazione l'Expo di Milano dove contribuiscono la nostra creatività italiana e i bellissimi padiglioni di tanti Paesi i cui Ambasciatori sono qui questa sera.

In definitiva, Maestro, mi sembra che seguendo il filo del suo concerto quel che occorre è più coesione, maggiore solidarietà, e questo credo sia il messaggio del 2 giugno.
 
 

 

martedì 26 maggio 2015

Nuova legge sulla Corruzione




APPROVATA LA LEGGE CONTRO LA CORRUZIONE
 
 
Pene più severe per i reati di corruzione, concussione e peculato.
 
Per la corruzione si introduce anche la restituzione dell'intero maltolto.
 
Finalmente il falso in bilancio torna a essere un reato penalmente perseguibile.
 
Il ddl anti-corruzione è un provvedimento che inasprisce le pene per i reati di corruzione, concussione e peculato, inoltre contiene tre articoli che prevedono aumenti di pena per i
falso in bilancio che torna ad essere un delitto per tutte le imprese e non soltanto per quelle
quotate in borsa.
 
Corruzione propria. Salgono da sei e dieci di detenzione anni le pene minima e massima per i pubblici ufficiali che compiono il reato di corruzione propria. Aumentano anche gli anni di carcere, previsti sempre da 6 a 10, per i pubblici ufficiali che omettono o ritardano un atto d' ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, in cambio di denaro o altro o ne accettano promessa per sé o per un terzo. Aumentato lo sconto di pena, da un minimo di un terzo a un massimo di due terzi, per i collaboratori di giustizia. La pena accessoria dell'interdizione dall'esercizio di una professione per chi viene condannato passa a tre mesi per il minimo e a tre anni per il massimo.
 
Corruzione in atti giudiziari. Aumenta di due anni la pena per la corruzione in atti giudiziari che andrà da un minimo di 6 a un massimo di 12 anni di reclusione. Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di qualcuno alla reclusione non superiore a 5 anni, la pena prevista va da un minimo di 6 a un massimo di 14 anni di carcere. Se l'ingiusta condanna supera I 5 anni o consiste nell'ergastolo, gli anni di reclusione previsti vanno da 8 a 20 anni. Anche nel caso di corruzione per induzione la pena minima passa da 3 a 6 anni e la massima da 8 a 10 anni e 6 mesi. Per l'abuso d'ufficio sarà punito con la detenzione da uno a 5 anni. Aumenta anche la pena massima per il reato di peculato, che passa da 10 anni a 10 anni e sei mesi.
 
Associazione mafiosa. Con le nuove norme le pene potranno arrivare anche a 26 anni di carcere. Gli aumenti riguardano le fattispecie previste dal 416 bis del codice penale: per chi partecipa a un'associazione mafiosa la reclusione va dai 10 ai 15 anni; per chi la promuove, dirige o organizza da 12 a 18 anni; se si tratta di associazione mafiosa armata 12 a 20 anni e per i boss da 15 a 26 anni.
 
Patteggiamento. Chi è accusato di avere commesso il reato di concussione, corruzione per l'esercizio della funzione e in atti giudiziari, induzione indebita e peculato potrà accedere al patteggiamento della pena solamente se restituirà il prezzo del profitto del reato. Lo stesso varrà per la richiesta di sospensione condizionale della pena.
 
Obbligo per il pm di informare l'Anac. Il pubblico ministero, quando esercita l'azione penale per i delitti contro la pubblica amministrazione, avrà l'obbligo di informare il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione dando notizia dell'imputazione. All'Anac, inoltre, viene attribuito il potere di vigilanza e controllo sui contratti degli appalti segretati, come norma di prevenzione.
 
Aumenta la pena per i pubblici ufficiali. Ok a intercettazioni. La pena massima passa da 5 a 6 anni per corruzione per l'esercizio della funzione. Di conseguenza sarà possibile per il giudice autorizzare le intercettazioni del pubblico ufficiale interessato.
 
Appalti pubblici. L'imprenditore che si macchia del reato di corruzione non potrà accedere agli appalti pubblici per 5 anni. Inoltre, se si è condannati a una pena non inferiore a 2 anni ci sarà l'estinzione del rapporto di lavoro o di impiego con le Pa e società partecipate.
 
Prescrizione. Le nuove norme prevedono un aumento della metà dei tempi entro cui la prescrizione agisce sui reati di corruzione.
 
Falso in bilancio per società non quotate. Il provvedimento modifica il Codice civile in materia di falso in bilancio. Le false comunicazioni sociali, attualmente sanzionate come contravvenzione, tornano ad essere un delitto, punibile con la pena della reclusione , da 1 a 5 anni, in caso di società non quotate; il delitto è perseguibile d`ufficio, salvo nelle ipotesi in cui il fatto sia di lieve entità . Quest'ultimo sarà punito con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni. Sarà il giudice a valutare la lieve entità del fatto a tenendo conto "della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta".
 
Falso in bilancio per società quotate. Il reato di falso in bilancio nelle società quotate sarà punito con un minimo di 3 sino a un massimo di 8 anni di reclusione. L'aumento della pena renderà possibile l'utilizzo di eventuali intercettazioni, lecite solamente in caso di reati punibili con più di 5 anni di carcere. Saranno inoltre sottoposte alle nuove norme anche le società che fanno appello al risparmio o lo gestiscono, le controllate anche se non quotate e quelle che hanno fatto richiesta di ammissione alla negoziazione in un mercato.

Nuova legge che punisce gli Ecoreati




ECOREATI UNA VERA RIVOLUZIONE PER L'AMBIENTE
 
Finalmente sono stati introdotti i reati di: disastro ambientale; inquinamento ambientale; impedimento al controllo ambientale; traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività.
 
Approvata la legge sui cosiddetti ecoreati, un provvedimento che finalmente introduce nel nostro ordinamento i nuovi reati ambientali. Ogni anno in Italia si consumano circa trentamila crimini ambientali, per un giro d'affari stimato in circa 15 miliardi di euro. Di questi, la gran parte insiste nelle regioni del nostro Paese a più alta densità di criminalità organizzata, a testimonianza del fatto che su questo settore specifico il giro d'affari economico è significativo. Approvando questa legge, inoltre, diamo seguito anche alle raccomandazioni che da molti anni gli organismi europei fanno ai Paesi membri. Fino ad ora esisteva un sistema sanzionatorio contenuto principalmente nel testo unico dell'ambiente, formato sostanzialmente da ipotesi contravvenzionali, cioè ipotesi di reato che puniscono la mera messa in pericolo, in astratto, del bene protetto dell'ambiente, punendo le condotte con sanzioni piuttosto lievi, trattandosi di contravvenzioni. Il testo approvato oggi, invece, individua nuove fattispecie di reato tra le quali l'inquinamento ambientale e il disastro ambientale, il traffico illecito di materiale radioattivo, i reati di impedimento al controllo e omessa bonifica. E allo stesso tempo si introducono sanzioni accessorie molto efficaci nella prevenzione e nella repressione degli illeciti. Come una speciale aggravante, legata ai reati che vengono commessi dalla criminalità organizzata, che ha l'obiettivo di colpire in maniera puntuale proprio le cosiddette ecomafie.
Un altro caposaldo di questa legge, in linea con l'idea di un diritto penale di natura premiale, è rappresentato dal ravvedimento operoso e dal procedimento oblativo per le contravvenzioni meno gravi. Si prevedono quindi congrui sconti di pena per coloro che cooperano per evitare che le conseguenze della condotta vengano portate a effetti ulteriori, o che, in particolare, agiscono per cercare di bonificare e mettere in sicurezza le aree e gli ambienti che sono stati inquinati; e agevolare in questo modo, l'effettiva protezione del bene giuridico, nella logica di una giustizia riparativa. La legge approvata oggi, per la quale abbiamo lavorato intensamente, raggiunge obiettivi importanti, anche di condivisione trasversale. Una legge che, nel suo complesso, rappresenta un grande risultato per il nostro Paese.

domenica 17 maggio 2015

Reddito di Cittadinanza



MARONI SPIAZZA I SUOI SUL REDDITO DI CITTADINANZA
Proposta a sorpresa che piace (quasi) solo all'opposizione. Se è vera.
Il presidente della Regione Roberto Maroni ha annunciato di voler introdurre in Lombardia il reddito di cittadinanza. Non ha precisato i termini della proposta, che appare molto vaga, probabilmente illusoria, ma ha immediatamente acceso il dibattito, suscitando le reazioni più critiche da Matteo Salvini ("Proposta sbagliata"), suo successore al vertice della Lega e da Maria Stella Gelmini ("no all'assistenzialismo"), coordinatrice regionale di Forza Italia. Critiche sono arrivate da tutto il fronte di maggioranza, con le significative eccezioni del vice presidente Mantovani (FI) e del presidente del Consiglio Cattaneo (Ncd).
Il reddito minimo d'autonomia, che è una modalità di applicazione del reddito di cittadinanza, era presente anche nel programma di governo di Umberto Ambrosoli, ed è una misura che punta a contrastare la povertà dando a tutti i soggetti per un periodo dato e a determinate condizioni un sostegno economico erogato mensilmente per garantire un livello di vita accettabile. Il reddito di cittadinanza, più estensivamente, non prevede limiti di tempo.
Il Pd ha accolto la provocazione di Maroni e ha chiesto di iniziare a discuterne al più presto, ma ha anche messo in guardia il governatore dal giocare con cifre e parole: "Noi siamo pronti a discuterne da subito - ha detto a caldo il segretario Alessandro Alfieri -. L'introduzione del reddito di autonomia era nel nostro programma elettorale per la Regione, dunque ben venga il confronto. Attenzione, però: è un obiettivo importante e ambizioso, che richiede serietà e concretezza. Non bastano gli annunci né operazioni boomerang come quella sui ticket".
Un'idea, per dare avvio, potrebbe essere quella di applicare il reddito minimo ai disoccupati over 50, troppo anziani per il mercato del lavoro e troppo giovani per la pensione.
Il Pd ha presentato una proposta di legge regionale che prevede per loro, a condizione che seguano un percorso di reinserimento lavorativo, un contributo mensile di 600 euro per la durata di sei mesi (scheda).
"Occorre essere realistici e pragmatici - spiega Onorio Rosati - un buon inizio sarebbe quello di individuare le categorie maggiormente in difficoltà, come quella dei disoccupati con più di 50 anni, che cercano attivamente lavoro ma non lo trovano e sono ancora troppo lontani dalla pensione. Noi abbiamo una proposta di legge, già depositata in Consiglio, che prevede di garantire loro un contributo di 600 euro per un periodo di sei mesi a condizione che frequentino un corso di formazione verso il reinserimento lavorativo. In più, abbiamo previsto un incentivo alle imprese che assumono over50, oggi facilitate anche dal taglio dei contributi voluto dal Governo, e una misura rivolta alle pubbliche amministrazioni che impiegano lavoratori in cassa integrazione o disoccupati per lavori di utilità sociale".
Il progetto di legge del Pd è il n. 163 dal titolo "Misure a favore del reinserimento al lavoro per lavoratrici e lavoratori over50 in stato di disoccupazione", presentato il 29 aprile 2014.
Sul reddito di cittadinanza, invece, hanno depositato un testo di legge i consiglieri del Movimento 5 stelle. Maroni ha detto di volerlo prendere in considerazione.
Questa la reazione di Salvini: "Con Maroni tutto risolto e tutto chiarito. Ci siamo parlati ed è tutto a posto. Quello che intende attuare la Regione Lombardia non è assolutamente un reddito di cittadinanza".

P.S. Chiara Saraceno su "La Repubblica" ricorda come Maroni, da ministro, affossò la sperimentazione del Reddito minimo di inserimento. Le conversioni sono sempre bene accette, non vorremmo però siano solo frutto della necessità di un po' di visibilità o di strizzatine d'occhio a movimenti politici e sociali che fa comodo poter utilizzare, o almeno non averli ostili, per sostenere qualche battaglia più o meno populista.
              

domenica 10 maggio 2015

9 Maggio 2015. Un giorno di Commemorazioni e Ricordi


Il 9 maggio è un giorno in cui si ricordano fatti importanti e fatti molto dolorosi.


Il 9 maggio 1945 veniva sancita la "FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE" dopo che il giorno prima la Germania nazista aveva accettato la resa incondizionata, chiudendo quasi 6 anni di guerra e devastazione



Il 9 maggio è il "Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice", istituito dal Parlamento italiano nel 2007.



Il 9 maggio 1978 veniva fatto ritrovare il corpo di Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse dopo 55 giorni di prigionia

 
Aldo Moro: oggi come ieri, ribadire il valore supremo della democrazia
"Questo 37° anniversario dell'omicidio di Aldo Moro rappresenta un'occasione in più per rinnovare la solidarietà ai familiari di tutte le vittime del terrorismo e soprattutto per ribadire il valore supremo dell'agire politico fondato sul rispetto e sul confronto democratico, anziché sulla logica della sopraffazione".
Lo dichiara la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli,

Il 9 maggio 1978 veniva ucciso dalla mafia, Peppino Impastato, giornalista che non si era piegato al volere della cupola...



"Ricordare Peppino Impastato oggi vuol dire rendere omaggio a tutti coloro che, in modi e tempi diversi, hanno avuto in comune il coraggio di rifiutare e contrastare la mafia nelle sue più profonde radici culturali, che risiedono sempre nella rassegnazione, nell'omertà, nella paura".
Lo dichiara la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, a 37 anni dall'uccisione di Peppino Impastato.


Il 9 maggio è la Giornata della nascita dell'Europa.


 
Il giorno europeo o festa dell'Europa si celebra il 9 maggio di ogni anno.
Questa data ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet (cosiddetta Dichiarazione Schuman), che segna l'inizio del processo d'integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale.
 
La data coincide anche con il giorno che segna, de facto, la fine della Seconda guerra mondiale: il 9 maggio è infatti il giorno successivo alla firma della capitolazione nazista, quando furono catturati Hermann Göring e Vidkun Quisling.
Il Consiglio d'Europa ha celebrato il 5 maggio come "Giorno dell'Europa" fino dal 1964, ricordando la propria fondazione avvenuta il 5 maggio 1949.
 
La Comunità Economica Europea adottò invece come "Giorno dell'Europa" il 9 maggio in occasione del vertice tenutosi a Milano nel 1985, in ricordo della proposta che Robert Schuman presentò il 9 maggio 1950 per la creazione di un nucleo economico europeo, a partire dalla messa in comune delle riserve di carbone e acciaio, come primo passo verso una futura Europa federale, ritenuta indispensabile al mantenimento della pace.
 

domenica 3 maggio 2015

Abitare a Gussago: è ancora possibile?


ABITARE A GUSSAGO


Continuano le assemblee aperte a tutta la cittadinanza, sui temi che riguardano Gussago.
Martedì prossimo parliamo dell'Abitare a Gussago.
Vi aspettiamo numerosi.

martedì 28 aprile 2015

Il Segretario Nazionale scrive ai Segretari dei Circoli


Il Segretario Nazionale Matteo Renzi scrive ai Segretari dei Circoli del Partito Democratico
 

Care compagne e compagni, care amiche e cari amici, care democratiche e cari democratici,
scrivo a voi responsabili dei circoli del nostro partito in un momento delicato della vita istituzionale del Paese.

Dopo anni di crisi e di austerità, finalmente l'Italia inizia a rimettersi in moto.

Le regole europee stanno cambiando, anche grazie al fatto che il PD è stato il partito più votato d'Europa. Migliaia di persone vedono trasformato il proprio lavoro precario in un contratto a tutele crescenti e conoscono finalmente il significato di parole come mutuo, ferie, diritti. I provvedimenti sull'economia – dagli 80 euro fino alla decontribuzione per i nuovi assunti – stanno spingendo molti settori a ripartire e le previsioni dei prossimi mesi sono finalmente positive (grazie anche ad eventi come Expo su cui abbiamo fatto pulizia perché crediamo profondamente che sarà una grande opportunità per l’Italia e un’occasione di confronto globale su temi come la lotta alla fame e la povertà).

Stiamo lavorando duro sulla giustizia: grazie al lavoro del PD è nata finalmente l'Autorità Anti Corruzione, si è introdotto il reato di autoriciclaggio, la responsabilità civile dei magistrati, regole più serie per la custodia cautelare. E tra qualche settimana saranno legge le nuove norme sulla corruzione (pene più dure, prescrizione più difficile), sul falso in bilancio, sui reati ambientali, sui furti in appartamento. Una nuova stagione dei diritti si è aperta, dopo anni di tentennamenti: dal divorzio breve fino alla legge sul terzo settore, passando dalla discussione parlamentare sulla cittadinanza e sulle unioni civili.

La rivoluzione digitale porterà fisco e pubblica amministrazione a cambiare passo, smettendo di essere controparte degli utenti, ma finalmente consulenti e amici del cittadino. La fatturazione elettronica, la dichiarazione precompilata, l'imminente pin unico dimostra che possiamo davvero rendere questo Paese più semplice e efficiente. Per questo l'infrastruttura più grande sulla quale stiamo lavorando è quella digitale, la rete banda ultra larga. Ma non dimentichiamo la necessità di mettere in sicurezza le opere lasciate a metà da una burocrazia che ha visto negli appalti pubblici lavorare più gli avvocati che gli ingegneri: ecco perché il codice appalti, ad esempio, è fondamentale per dare regole certe e portare a compimenti i lavori. Ed ecco perché abbiamo sbloccato le opere contro il dissesto idrogeologico.

domenica 26 aprile 2015

#qualcosainComune



Carissimi,

ecco il programma del SESTO incontro del corso di Formazione #qualcosainComune, incontro che si terrà lunedì 27 aprile 2015 alle ore 20.30 a Rodengo Saiano presso l'Auditorium S.Salvatore in via Castello.
 
Il tema trattato sarà :
TURISMO ED EXPO 2015:
Quali prospettive per la Franciacorta?
 
Dopo i saluti del Segretario del Circolo di Rodengo Alberto Brambilla, Antonio Vivenzi coordinerà gli interventi di Mario Barboni, consigliere regionale PD e responsabile PD per il turismo, e di Leonardo Vizza avvocato e presidente " Terre della Franciacorta"

Vi aspettiamo numerosi.

Festa della Liberazione


BELLE E PARTECIPATE IN OGNI PAESE E CITTA' LE MANIFESTAZIONI ORGANIZZATE PER RICORDARE E CONTINUARE A FAR VIVERE IL 25 APRILE 1945 GIORNO DELLA FINE DELLA 2° GUERRA MONDIALE E DELLA LIBERAZIONE DALLA DITTATURA NAZI-FASCISTA IN ITALIA


Il Partito Democratico è sempre presente


Per non dimenticare, ecco alcune citazioni che hanno arricchito i vari discorsi di ieri. 

Quando io considero questo misterioso e miracoloso moto di popolo, questo volontario accorrere di gente umile, fino a quel giorno inerme e pacifica, che in una improvvisa illuminazione sentì che era giunto il momento di darsi alla macchia, di prendere il fucile, di ritrovarsi in montagna per combattere contro il terrore, mi vien fatto di pensare a certi inesplicabili ritmi della vita cosmica, ai segreti comandi celesti che regolano i fenomeni collettivi, come le gemme degli alberi che spuntano lo stesso giorno, come certe piante subacquee che in tutti i laghi di una regione alpina affiorano nello stesso giorno alla superficie per guardare il cielo primaverile, come le rondini di un continente che lo stesso giorno s'accorgono che è giunta l'ora di mettersi in viaggio.
 
Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini.
 
 
 
 
 
 
(Pietro Calamandrei, dal discorso tenuto al Teatro Lirico di Milano, 28 febbraio 1954)
 




 

 
 
 
 
 
 
 
 
Le idee valgono per quello che costano,non per quello che rendono
(P. Giulio Bevilacqua)


UN GRANDISSIMO GRAZIE A TUTTI QUANTI HANNO PARTECIPATO ALLE VARIE INIZIATIVE.