giovedì 29 dicembre 2011


In questo 2011 pensavamo di avere visto tutto.

Si comincia il 14 dicembre 2010, il gran giorno di Scilipoti, con la fiducia al Governo Berlusconi, passando per la "PRIMAVERA ITALIANA" iniziata con i festeggiamenti per i "150° Anniversario dell'Unità dell'Italia"seguita con le vittorie alle amministrative di Pisapia, De Magistris, Fassino e tanti altri meno noti che hanno portato grosse novità e freschezza alla politica.
Questa ventata di nuovo è continuata con la "STUPENDA VITTORIA" ai referendum, come raccolta di firme prima, e come quorum e risultato successivamente.
La vittoria ha assestato un'altra mazzata al Governo Lega-Pdl che purtroppo ci stava governando, senza che questo capisse che era ora di farsi da parte.L'accozzaglia di interessi che guidava l'Italia, purtroppo, ci ha portato all'estate più nera degli ultimi 80 anni. L'Europa che ci Commissaria, la crisi che torna a mordere, 2 finanziarie scandalose che ci stavano mettendo in ginocchio.
Fortunatamente Il Presidente Napolitano, sorretto da quei partiti seri e rispettosi del loro ruolo che sempre avevano denunciato l'incapacità del governo Berlusconi a farci uscire dalla crisi, ha mantenuto saldo il comando. Vorrei ricordare che il Partito Democratico ha portato in piazza S.Giovanni a Roma almeno 300.000 persone sabato 5 novembre e il martedì successivo 8 novembre il governo Berlusconi ha perso la fiducia, dovendo il sabato successivo rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, per la gioia di milioni di italiani (e tanti sono scesi in Piazza a festeggiare).
Poi è arrivato il Governo Monti, che ha per ora fermato la discesa nel baratro. Ora lo aspettiamo per la risalita.
E a Gussago? Si è iniziato l'anno con il bilancio di previsione approvato a marzo, quando tutte le possibilità finanziarie erano già state impegnate,(vero vice-sindaco Quarena?) per cui anche le minoranze non hanno potuto entrare nel merito con gli emendamenti.
Dopo sei mesi di apatia con alcune iniziative errate come il dismettere la raccolta porta-porta del verde, ecco i fuochi d'artificio di fine anno.
Si inizia con la "VERGOGNOSA  ASSENZA" dell'Amministrazione alle celebrazioni di Sella dell'Oca, si continua con le dimissioni dell'assessore Luca Aliprandi e con la lettra al Prefetto presentata dallo stesso, seguita dalla richiesta di una  Commissione d'inchiesta del Consiglio Comunale fatta dalle minoranze. In attesa di decisione sulla stessa da parte del Consiglio Comunale, ecco le dimissioni di 2 altri assessori, Francesco Pea e Lucia Masutti e la presntazione di una Mozione di sfiducia firmata da 4 consiglieri di maggioranza e dalle minoranze al completo.
Il Sindaco Lucia Lazzari d'impeto ha azzerato la Giunta, mossa che faceva sperare a sue dimissioni ed il ritorno alle urne. Invece come regalo di Natale ecco la nomina di una nuova Giunta. E sorpresa-sorpresa il ritorno al governo gussaghese di un assessore che era stato sfiduciato esattamente 18 mesi prima, creandogli addirittura un assessorato che nella precedente giunta non era previsto.
Le comiche non finiscono mai.
Entro il 13 gennaio sapremo cosa succederà al Governo gussaghese. La convinzione del Partito Democratico di Gussago è che l'asse Lega-Pdl sia ora che torni a casa e che Gussago abbia una Amministrazione all'altezza dell'importanza del nostro paese e dei problemi che andremo ad incontrare nel 2012.

domenica 25 dicembre 2011

giovedì 22 dicembre 2011

La Mozione di sfiducia è stata presentata.

Ora il Sindaco Lucia Lazzari deve convocare una seduta del Consiglio Comunale entro il
13 gennaio 2012.
Comunque vada, la  MAGGIORANZA NON ESISTE PIU' , e ci sembra corretto che il Sindaco ne prenda atto e dia spontaneamente le dimissioni.
Lasciare Gussago senza governo per un altro mese e poi sperare in un rimpasto dei consiglieri con ripensamenti dell'ultima ora, ci sembra veramente poco coerente con quanto questa Amministrazione si era presentata agli elettori:

LA TRASPARENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

lunedì 19 dicembre 2011

SETTIMANA DECISIVA PER LA MANOVRA IN ITALIA. E GIA’ SI DISCUTE SULLA SECONDA FASE: LIBERALIZZAZIONI, AMMORTIZZATORI SOCIALI, LAVORO. QUI IL GOVERNO GIOCA LA SUA CREDIBILITA’.
Oggi la manovra per salvare l’Italia dal disastro provocato dall’incapacità e dagli errori di Berlusconi, Tremonti e Bossi approda al Senato. L’iter dovrebbe concludersi mercoledì, se tutto va come previsto. Con questo passaggio, la manovra economica varata dal governo Monti e modificata alla Camera dai parlamentari, entra definitivamente in vigore. Molti sono le modifiche e i suggerimenti ripresi dal Pd. Ma molti altri punti sono rimasti critici. In questo contesto il Pd preme perché il governo provveda immediatamente a realizzare il dettato degli ordini del giorno migliorativi approvati alla Camera, a cominciare da quello che riguarda il miglior trattamento da riservare ad i lavoratori precoci. Questa stessa settimana, come hanno annunciato i ministri Elsa Fornero (intervista a Il Corriere della Sera di domenica) e Corrado Passera (intervento di ieri sera a Che tempo che fa su Rai Tre) si apre anche una seconda fase, dedicata alle iniziative per la crescita e il lavoro. Più in particolare, il ministro Passera ha garantito in Tv che per gennaio si procederà sul tema delle liberalizzazioni, che il governo prenderà iniziative per favotire gli investimenti e che procederà all’asta delle frequenze Tv. Il ministro Fornero ha parlato di ammortizzatori sociali e di lavoro. In questo contesto, la posizione del Pd è chiara. Sostiene Monti per la salvezza del paese. Ma con le proprie posizioni e le proprie proposte.
Dichiarazione alle agenzie di Maurizio Migliavacca: "Prima di tutto l’Italia. Il Pd sosterrà lealmente gli sforzi del governo di impegno nazionale di Monti per allontanare l’Italia dal luogo più esposto della crisi, dove il paese era stato condotto dall’incapacità e dalle mosse sbagliate del governo di Bossi e di Berlusconi. A questo è servita una manovra economica, dove sono state accolte molte delle nostre proposte ma che presenta anche aspetti critici. Dopo l’approvazione della manovra economica, sarà importante realizzare il dettato degli ordini del giorno approvati dal Parlamento, a cominciare da quello che riguarda i problemi dei lavoratori precoci, e prendere iniziative per sostenere la crescita, come sono le liberalizzazioni e gli investimenti dei comuni. In questo contesto sarà importante affrontare il problema degli ammortizzatori sociali. I dati forniti dall’Istat e dalla Confindustria confermano che si sono persi e rischiano di essere cancellati ancora centinaia di migliaia di posti di lavoro, mentre la riforma della previdenza ha portato all’aumento dell’età in cui si potrà andare in pensione. E’ dunque indispensabile mettere questo problema al primo posto, fuori da ogni diversivo. Accanto alle iniziative del governo per salvare il paese, è importante che il Parlamento affronti quanto prima il tema della riforma della politica. Il Partito democratico si farà promotore con le proprie proposte di un piano di azione per la riforma elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari, l'ulteriore riduzione dei costi della politica dopo le misure già significativamente avviate. Il confronto su questi temi può utilmente prendere le mosse dalle forze che sostengono oggi il governo di emergenza, ma senza chiusure nei confronti di nessuno".
Da La Repubblica. Intervista con Rosy Bindi, presidente del Pd. «La manovra ha avuto tempi stretti, non c`è stata la possibilità del confronto che sarebbe stato necessario. Ma se parliamo adesso di nuove riforme strutturali, il governo Monti deve mettersi in testa che le proposte vanno costruite con le forze politiche che lo sostengono e con le parti sociali». Rosy Bindi, la presidente del Pd, dà un altolà. La fase due del governo Monti si presenta forse più indigesta, con lo stop alle detrazioni fiscali e la modifica dell`articolo 18. Il Pd è disposto ad accettare tutto in nome del senso di responsabilità? «Il Pd ribadisce il sostegno al governo. Non verremo meno all`atteggiamento di responsabilità che ha consentito di approvare una manovra che mette il paese sulla strada giusta. Abbiamo ottenuto delle modifiche, quindi il nostro non è stato un "sì" senza condizioni. Però la fase due per noi Intervenire sulle detrazioni fiscali significa toccare le famiglie e la crescita significa tre azioni. Liberalizzazioni, su cui il governo ha chiesto tempo per approfondire e il ministro Passera ha detto cose interessanti soprattutto a proposito dell`asta sulle frequenze. Quindi, crescita. Per noi è un capitolo tutto da aprire, e abbiamo proposto intanto di sbloccare alcuni patti di stabilità per gli enti locali virtuosi. Poi, c`è la questione lavoro e ammortizzatori sociali». Accettereste la scure sugli sconti fiscali? «Intervenire sulle detrazioni fiscali significa andare a toccare le famiglie e anche alcuni elementi di crescita e di lotta all`evasione fiscale. Ad esempio, se si può avere una detrazione per la ristrutturazione della casa, questo è vantaggioso per la famiglia, è crescita ed è lotta all`evasione. Mi auguro che il governo Monti non faccia tagli lineari alla Tremonti, ma selettivi. Altrimenti il paese non li può davvero reggere, perché tutto si abbatterebbe sulle stesse fasce che pagano di più la benzina, l`Ici... Non ci può essere una fase due che insegua la recessione». Ma della modifica dell`articolo 18 il Pd è disposto a discutere o è il vostro un totem, come sostiene il ministro Fornero? «Nella tanto invocata "flexsecuriy" è chiaro dove è la flessibilità, non si vedono altrettanto bene gli aspetti di sicurezza. Un governo tecnico che non si limita a intervenire sull`emergenza ma fa riforme strutturali deve per prima cosa, ripeto, confrontarsi con sindacati e forze politiche e non per un pomeriggio. Aggiungo che la flessibilità in uscita si fa in tempi di crescita, non di recessione. Prima ci vogliono gli ammortizzatori, cioè un impianto di sicurezza che renda la flessibilità sopportabile per il lavoratore. Per tutto ciò occorrono risorse. Il governo le ha?». Discuterne è per la sinistra un tabù oppure no? «Non lo è. Però temo che qualcuno si illuda che la crescita venga dalla libertà di licenziamento. Il problema con 900 milioni di ore di cassa integrazione, non è licenziare ma creare posti di lavoro. E noi non offriamo il nostro contributo a scatola chiusa». E con Di Pietro come la mettete? «Di Pietro si è sottratto al confronto di merito sulla manovra e ha sbagliato». Ha detto Bersani che nell`orizzonte del Pd ci sono le elezioni. «Non voleva dire che vogliamo andare a votare prima della scadenza della legislatura, ma che lavoriamo al nostro progetto politico. Dopo il governo tecnico si torna alla normalità della vita politica in cui le parti si confrontano». Casini propone un patto costituente, lei è in disaccordo? «Nessuna Grande Coalizione. Dopo Monti, ci sarà chi vince e chi perde le elezioni. Noi vinceremo con un progetto e su questo si ricostruirà il paese. Pronti già da adesso a discutere con tutti di riforme costituzionali e istituzionali».

sabato 17 dicembre 2011

Dopo il volantino che abbiamo pubblicato ieri, dove chiedevamo di "VOLTARE PAGINA E TORNARE PRESTO ALLE URNE" ecco un nuovo fatto importantissimo.
Le minoranze compatte e ben "QUATTRO CONSIGLIERI DELLA MAGGIORANZA" sfiduciano il Sindaco Lucia Lazzari.
Le motivazioni sono pesanti:
  • Mancanza di chiarezza su fatti incresciosi accaduti
  • Mancanza di condivisione rispetto ad interventi in campo urbanistico e di gestione degli enti.

MOTIVAZIONI GRAVISSIME CHE NON POSSONO SFOCIARE IN NIENTE ALTRO CHE IL RITORNO ALLE URNE.

mercoledì 14 dicembre 2011


















Ci siamo.

L'azzeramento della Giunta è l'ultimo atto, e forse finalmente quello decisivo, della dissoluzione di questa Amministrazione  Lega-Pdl.
La pioggerellina primaverile che ha provocato la revoca della delega all'Assessore Marco Penazza, è diventata un temporale (sarneghera...) con le dimissioni  (sì dimissioni e non revoca della delega....) dell'Assessore Luca Aliprandi, per poi diventare uragano (Katrina!!!) con le dimissioni degli Assessori Lucia Masutti e Francesco Pea.
Per cercare di arginare la forza degli eventi il Sindaco Lucia Lazzari ha azzerato completamente la Giunta.
Però il tempo è scaduto. Bisogna tornare al più presto alle urne.
ARRIVANO GLI ISPETTORI DEL FMI A RICORDARCI PERCHE’ SIAMO QUI E CHI CI HA PORTATO SULL’ORLO DEL BARATRO.
Arriva in Italia una squadra del Fondo monetario internazionale. L’aveva chiamata Berlusconi perché non riusciva a venire a capo della manovra. E la presidente del Fmi aveva detto in proposito: "Lo sottoporremo al test della realtà".
Ecco l’ennesima buona ragione per non dimenticare chi ha portato l’Italia al disastro costringendo tutto il paese a fare un passaggio così duro come quello che stiamo vivendo. E’ lo stesso Berlusconi proprietario e ispiratore di quella parte della stampa che in questi giorni sta gridando di più contro la manovra e contro la casta, la stessa di fronte alla quale quei giornalisti si sono genuflessi fino a pochi giorni or sono. In realtà, a genuflettersi nei confronti del mondo politico berlusconiano o della Lega, per non parlare poi di Tremonti, fino a pochi giorni fa è stata anche la grande stampa, che fa capo a industrie, banche, assicurazioni e finanziarie, le quali sapevano benissimo dove stava andando l’Italia ma hanno taciuto in modo complice fino a quando Berlusconi non si è indebolito ed è stato prossimo a cadere.
Da Il Sole 24 Ore. Articolo di Rossella Bocciarelli e Mario Platero. «Una piccola squadra del Fondo monetario internazionale visiterà Roma la prossima settimana per incontrarsi con le nuove autorità, ricevere aggiornamenti sui recenti sviluppi di bilancio e discutere le modalità di future missioni». E` quanto confermano da Washington esperti dell`organismo diretto, da Christine Lagarde. Gli uomini del Fondo monetario internazionale, in realtà, sbarcano per la seconda volta in Italia nel giro di due mesi. Erano arrivati, infatti per qualche giorno all`inizio di novembre per avviare la consueta disamina annuale del Paese ex articolo IV dello statuto dell`istituzione nata a Bretton Woods, quella che ogni anno si conclude a primavera con la lettera che gli esperti lasciano al ministro dell`Economia, con i loro consigli. Adesso, invece, tornano nel nostro Paese, guidati dal numero due del dipartimento per l`Europa Aasim Husain e dal consigliere Antonio Spilimbergo con un`altro compito: si tratta infatti di una missione di "monitoraggio" sulla base di quanto era stato convenuto a Cannes a quel vertice di capi di stato nel quale l`ex premier Silvio Berlusconi aveva chiesto al Fondo di offrire all`Italia la sua competenza, affinché un soggetto terzo verificasse la veridicità dell`impegno italiano nell`azione di risanamento riduzione del debito e potenziamento della crescita. E la Lagarde, con riferimento alla richiesta di Berlusconi, aveva commentato: «Lo sottoporremo al test di realtà».

martedì 13 dicembre 2011

GIORNO DECISIVO PER GLI EMENDAMENTI. OGGI ARRIVANO LE MODIFICHE PER PENSIONI E ICI. IL PD DECISIVO PER OTTENERE I MIGLIORAMENTI ALLA MANOVRA CHE IL DISASTRO BERLUSCONIANO HA IMPOSTO AL PAESE.
Vale la pena di ricordarlo: se l’Italia ha dovuto fare una manovra drammatica per dimensioni e ripercussioni lo dobbiamo all’incapacità e alla volontà politica del governo di Bossi e di Berlusconi, che prima hanno tolto di mezzo le norme di equità, trasparenza ed efficienza approvate dal precedente governo Prodi, poi hanno fatto di tutto per nascondere la crisi e infine hanno tentennato, senza sapere che cosa fare, portando l’Italia sull’orlo del baratro mentre i mercati ci facevano a pezzi.

La manovra del governo Monti manca però ancora di equità. Almeno vanno rivisti alcuni punti, a cominciare dall’aggancio delle pensioni al costo della vita e dalla fascia di esenzione dall’Ici sulla prima casa.
Il Pd con le proprie proposte ha ottenuto in sede di stesura che nella manovra fossero inseriti alcuni interventi, come il prelievo sugli scudati (che il Pd ha chiesto da tempo anche con gli emendamenti alle manovre del governo Berlusconi) e come la tracciabilità. In questi giorni, poi, è diventato il pilastro sul quale poggia la battaglia per introdurre nella manovra un maggior tasso di equità, per quanto possibile.
Dopo un lungo dibattito, oggi arrivano in commissione Bilancio gli emendamenti per alzare la soglia entro la quale le pensioni saranno indicizzate e la soglia di esenzione dall’Ici sulla prima casa. Domani la manovra passa all’aula di Montecitorio. Entro la settimana voto definitivo alla Camera. Poi toccherà al Senato.

Per leggere tutte le proposte del Partito Democratico clicca qui.

lunedì 12 dicembre 2011

BERSANI: IL PD LAVORA PER CORREGGERE E METTERE EQUITA’ NELLA MANOVRA PER SALVARE L’ITALIA CHE MONTI HA DOVUTO APPROVARE PER EVITARE IL DISASTRO PROVOCATO DAL GOVERNO BERLUSCONI.
Il Partito democratico sta lavorando al massimo per ottenere di modificare nel senso dell’equità la manovra economica che il governo di Mario Monti ha dovuto varare in fretta e furia per evitare il fallimento dell’Italia (che avrebbe avuto conseguenze disastrose, fino al mancato pagamento degli stipendi pubblici e delle pensioni). Il disastro al quale ci aveva portato l’incapacità del governo Berlusconi di capire la crisi e di farvi fronte, ha imposto una manovra durissima. Così però non va bene. Va modificata. In particolare per quanto riguarda l’adeguamento delle pensioni più basse all’inflazione, la soglia di esenzione dall’Ici sulla prima casa e su altre materie. Dopo il lavoro in commissione, martedì il provvedimento arriva in aula alla Camera. E non si esclude un voto di fiducia.
Da il Corriere della sera. Articolo di Aldo Cazzullo. "Segretario Bersani, domani, oggi per chi ci legge, metà del suo partito manifesta con la Cgil contro la manovra che sostenete in Parlamento. Questo non le crea qualche disagio? «No. Noi siamo un grande partito, un partito che discute. Leggere la nostra discussione come una battuta di questo o di quello sarebbe riduttivo. Noi siamo a nostro agio, innanzitutto perché questa mobilitazione ricompone l`unità del sindacato; il che è un bene per la Repubblica». Ma divide il Pd. «La piattaforma dello sciopero non parla di bocciatura della manovra. Parla di modifiche. Diverse vanno nel senso in cui andiamo anche noi. Non vedo difficoltà se la nostra gente partecipa ai presìdi dei sindacati e noi si sta nel nostro, tentando di migliorare la manovra in Parlamento». Monti ha avvertito che lo spazio per le modifiche è stretto. «Noi non chiediamo al governo di fare al cento per cento quel che faremmo noi. Saremo responsabili: il nostro sostegno non è in discussione. Questa manovra è un messaggio all`Europa, è il segno di un Paese che si mette all`opera dopo anni di paralisi. Però cercheremo di convincere il governo ad accettare alcune correzioni. Sul fronte delle entrate, e su quello delle spese». Quali correzioni? «Su un`imposizione sui patrimoni c`è qualche segnale, non c`è una decisione organica: noi però teniamo fermo il punto, se non è questa l`occasione ne deve venire un`altra. Lo sforzo per far pagare gli evasori si vede, ma solo in parte: la tracciabilità a mille euro non è sufficiente; e non avanti, e lo si è fatto, si cade basta 114% sui capitali scudati. Visto che il principio avanzato mesi fa dal Pd di chiedergli un contributo è finalmente passato. Ci aspettiamo poi un segnale nuovo sulle frequenze tv». Non crede che il governo sia costretto a tenere conto del veto di Berlusconi? «Il governo non deve accettare veti, neppure da Berlusconi, sulle frequenze tv come sulla Rai. Su questo punto non si può arretrare. Non è tempo di concorsi di bellezza. Il governo dica la sua, proponga una soluzione equa». Non vi va bene neppure la riforma delle pensioni? «Io non critico la riforma sul piano concettuale, anzi penso che introduca meccanismi di unificazione significativi. Bisogna però introdurre anche elementi di gradualità. Su alcuni punti il salto è troppo alto. Non si possono penalizzare i lavoratori precoci. La soglia sopra cui si sospende l`indicizzazione va portata a 1400-1500 euro. Chiediamo anche una fascia più ampia di esenzione dall`Ici, anche in rapporto al carico familiare». Sull`Ici va chiesto qualcosa in più alla Chiesa? «Sì. Il governo deve fare chiarezza su una norma, quella che distingue gli immobili adibiti al culto da quelli a fini commerciali, applicata sinora in modo confuso. Poi servono misure per la crescita. Ad esempio, deroghe al patto di stabilità per consentire investimenti rapidi ai Comuni». Il vertice europeo è andato però nella direzione del rigore assoluto, e di controlli più severi sui bilanci. «In Europa le destre e i populismi hanno rinsecchito una prospettiva solidale. Anche quando fai un passo ma non si dice"; come nel caso pur positivo di una maggiore facoltà di azione della Bce. Quanto alle necessarie decisioni sulla stabilità, non si può inseguire la recessione, non si può continuare a fare manovre su manovre: la recessione dev`essere messa a sconto negli equilibri di bilancio. L`Europa ha gli strumenti per farcela. Tra sei mesi si vota in Francia - e Hollande verrà alla nostra assemblea, venerdì prossimo -, nel 2013 si vota in Germania e in Italia. Serve una grande piattaforma progressista europea». In Italia però l`unità della sinistra appare compromessa. Il Pd va verso un`alleanza con Casini? «Leggo un`ampia letteratura sulla "foto di Vasto". Ma a quella foto manca il sonoro. Io ripetei allora quel che ho sempre detto: alla fase dell`emergenza segue la ricostruzione; per la ricostruzione serve un`alleanza tra progressisti e moderati. Il Pd si è preso le sue responsabilità. Altri se ne prenderanno di meno: pazienza. Ma un conto è la critica, un conto sono la deformazione e la denigrazione. Vendola mi pare attento a evitarle. Di Pietro, quando parla di inciucio, no. È chiaro che argomenti come questo, se ribaditi, portano a rotture difficilmente componibili. Perché la pietra di paragone è l`Italia; non un punto percentuale in più o in meno». Pisanu vede Monti candidato a Palazzo Chigi anche nel 2013. «Io invece non credo che il bipolarismo sia finito. E non credo che Monti voglia essere il demiurgo anche della fase2, della ricostruzione. Per quella occorre un grande confronto elettorale tra le forze politiche». È sicuro che la vostra gente vi verrà dietro? Questo è davvero un governo di destra, come si sente ripetere? «Questo non è un governo di destra. E un governo di impegno nazionale, come lo chiama Monti. Se fossimo andati a votare, avremmo vinto noi; ma non ho rimpianti. Abbiamo fatto un investimento sul futuro. E i miei l`hanno capito. La gente è più matura di quel che si crede». La gente è anche molto arrabbiata con voi politici, che non vi siete tagliati lo stipendio. «Guardi, ho ricevuto diversi messaggi di parlamentari che sono stati insultati per strada da passanti che avevano letto i titoli dei giornali. Ora, io dico basta. Due volte basta: ai privilegi, ma anche ai linciaggi. Di questo passo non so dove arriveremo». Non è stato un errore non dare subito un segnale forte sui costi della politica? «L`errore è stato rendere credibile che si stesse lavorando a dei rinvii. I vitalizi non sono stati tagliati dal governo, ma dai presidenti delle Camere. Lo stesso si farà sugli stipendi, che saranno equiparati alla media europea. Ricordo che "la Maastricht dei costi della politica" è una proposta del Pd. Vigileremo perché sia tradotta in pratica, anche in periferia. Ma non cadiamo nel populismo. Quando avremo fatto questo, verrà il momento di smascherare coloro che nascondono, dietro i privilegi della politica, i privilegi propri»

FORSE LA GIUNTA LAZZARI E' ARRIVATA AL CAPOLINEA.

Dopo solo due anni e mezzo di Amministrazione la Giunta Lega-Pdl di Gussago sembra avere i giorni contati. All'azzeramento della Giunta, si aggiungono i malumori di alcuni Consiglieri Comunali, che non lasciano prevedere nulla di positivo.
Cosa porterà Santa Lucia al Sindaco?

martedì 6 dicembre 2011


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UN ASSESSORE DIMESSO E…
              Gussago  01.12.2011                       

Concittadine concittadini,
Settimana piena di novità politiche a Gussago. Le dimissioni, rassegnate per divergenze programmatiche e personali, dall’Assessore all’Edilizia e Urbanistica Aliprandi, forse il più noto e storico esponente della Lega Nord di Gussago, hanno evidenziato tutte le difficoltà di questa maggioranza, difficoltà che noi più volte abbiamo segnalato alla cittadinanza. Avevamo assistito qualche mese fa, alla destituzione del già Assessore ai lavori Pubblici Penazza, avvenuta con disonore, viste le motivazioni del Sindaco, cioè la mancanza del necessario rapporto di fiducia. Due Assessori che se ne vanno in due anni e mezzo di amministrazione, due su sei. Una media di uno all’anno. Non male direi, come risultato di coesione e condivisione dei programmi politici; se poi aggiungiamo che i due assessori dimessi avevano, coincidenza, incarichi che coinvolgevano gli appetiti economici più forti, credo che possiamo farci un’idea della situazione. Difficile anche sostenere che non vi siano problematicità politiche, quando assistiamo ad un Sindaco part-time che accorpa a se le deleghe principali dell’attività amministrativa e cioè Bilancio, Lavori Pubblici e ora anche Edilizia e Urbanistica. Sorge spontanea la domanda se il Sindaco abbia deciso di fare tutto da sé o se invece non riesca a trovare persone affidabili o capaci, all’interno della sua squadra,  a cui affidare queste delicate deleghe. Quanto esposto sarebbe già sufficiente a dichiarare il fallimento di questa maggioranza PDL-Lega, ma visto che al peggio non c’è mai fine, entrano ora in campo, con l’ esposto presentato al Prefetto da Aliprandi, anche gravi e pesanti accuse, che non sono ancora verificate, ma che gettano ugualmente pesanti ombre sull’operato di questa maggioranza. Gravi sono le accuse, molteplici sono i personaggi che Aliprandi coinvolge, a vario titolo, nelle vicende da lui descritte. Pur non sapendo se tali affermazioni corrispondano al vero, questo lo stabiliranno le autorità preposte e competenti, non possiamo esimerci dall’esprimere tutta la nostra preoccupazione, per la mancanza di trasparenza che parrebbe emergere nell’operato dell’Amministrazione, che è alimentata da quanto il Sindaco riporta per iscritto al Prefetto, non smentendo alcuni gravi fatti che videro coinvolti esponenti della giunta da lei guidata.Siamo veramente costernati, di fronte a quanto è emerso in questi giorni, non vogliamo giudicare i fatti, ma politicamente siamo chiamati a chiedere ora, alla coalizione LEGA-PDL che ci amministra, di collaborare a fare la massima chiarezza, appoggiando la costituzione della Commissione Consiliare Ispettiva. Queste pesanti ombre che ora avvolgono questa giunta e non solo, la pongono politicamente in seria difficoltà e indeboliscono l’Istituzione Comune. Noi riteniamo, che una giunta che perde due pezzi importanti, causate entrambe da pesanti dissidi e scarsa fiducia tra i componenti della giunta stessa, e un Sindaco, che non riesce a dirimere questi dissapori e tenere unito il gruppo, dimostri tutta la sua incapacità a guidare Gussago. Alla luce di quanto sopra esposto, è lecito chiedersi quale futuro possa caratterizzare questa amministrazione.
Il segretario Giordano Dossi