sabato 30 settembre 2017

Referendum:  dedichiamo dieci minuti per avere più cognizione.

L’art. 116 comma 3 della Costituzione Italiana, introdotto dal Centrosinistra e approvato con un referendum confermativo nel 2001, prevede la possibilità di riconoscere alle  Regioni maggiori competenze -oltre quelle che già hanno-  con uno specifico accordo con lo Stato. Si tratta in pratica del cosiddetto “federalismo differenziato” o “autonomia differenziata”, che può essere avviato solamente su iniziativa della Regione interessata. Da quella data poco o nulla è stato fatto. Nel 2008  Formigoni approvò un pacchetto di materie su cui arrivare a definire le nuove competenze, ma il lavoro dovette interrompersi poiché di li a poco venne fatto cadere il governo Prodi e il successivo governo (con i ministri Maroni e Zaia) accantonarono l’impegno di applicare l’articolo 116  perché volevano la “devolution” con l’indipendenza delle Regioni del Nord.
Solo ora, dopo dieci anni si ritorna al 116 per ottenere una autonomia differenziata, alla vigilia delle elezioni regionali e con un costoso (si parla di oltre 30 milioni di Euro solo per la Lombardia) referendum consultivo che non è richiesto dallo Stato e che allunga ulteriormente i tempi. Si utilizza per la prima volta in Italia  il voto elettronico, fonte di problemi  la dove è stato utilizzato (guasti, praticabilità o brogli)  e abbandonato da paesi avanzati che l’avevano sperimentato, (come la Norvegia). Questo referendum (che è solo consultivo), non produrrà alcun  effetto giuridico, ne tanto meno, come si vuol far credere, trasformerà la regione Lombardia in una regione a Statuto Speciale. Anche le reiterate promesse di abbassare le tasse o di “riavere indietro” dallo Stato 54 miliardi  all’anno (il famoso residuo fiscale) non c’entrano nulla con il referendum. Era più corretto e rispettoso della verità, (a parte la spesa) promuovere un referendum consultivo per chiedere PIU’ autonomia e non un referendum PER l’autonomia. Non si può far politica raccontando cose non vere ai cittadini Lombardi, che sicuramente meritano meno propaganda e più verità.