lunedì 19 luglio 2010

REFERENDUM ACQUA - CONSEGNA 1.400.000 FIRME (GRAZIE ANCHE AI COMITATI LOCALI, COME AVVENUTO A GUSSAGO)

Record di firme ora in Cassazione
"No alla privatizzazione dell'acqua"In piazza Navona a Roma gli scatoloni con un milione e 400mila schede che sono state portate dai magistrati per la convalida. Entro la primavera del 2011 si potrebbe tenere il referendum
di GIULIA CERINO

ROMA - Oltre un milione e quattrocentomila firme per i referendum abrogativi delle norme che consentono la privatizzazione dell'acqua. In meno di sei mesi: un record. La corsa referendaria contro la privatizzazione della gestione del servizio idrico italiano è terminata. Il frutto del lavoro del Forum dei movimenti per l'acqua è tutto contenuto in più di cento scatoloni di cartone pieni di moduli referendari disposti al centro di Piazza Navona, a Roma. Dietro la montagna di box bianchi e azzurri, un camioncino pronto a dirigersi verso la Cassazione, dove le firme devono essere depositate. Da adesso in poi, infatti, si tratterà solo di aspettare il verdetto della Corte e sperare che dal ministero dell'Interno arrivi il via libera. Se così fosse, entro la fine della primavera 2011, gli italiani saranno chiamati ad esprimersi in merito a tre quesiti referendari: l'articolo 23 bis che prevede che le società, per fornire servizi idrici, si trasformino in aziende miste con capitale privato al 40%, l'articolo 150 del decreto legislativo 152/2006 che contempla, come unico modo per ottenere l'affidamento di un servizio idrico la gara e la gestione attraverso società per azioni, e in merito all'ultimo quesito, quello relativo all'abrogazione dell'articolo 154, nella parte in cui si impone al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa.

Le cose sono andate meglio di come il Forum dei movimenti per l'acqua, l'organizzatore della campagna, si aspettasse. Dopo due mesi, le firme erano già 500mila e a fine giugno la campagna aveva già battuto tutti i record: un milione e 400mila firme raccolte in tutta Italia. Ma la battaglia non è stata delle più facili. E anzi, in alcuni momenti, andare avanti con la raccolta firme è stato più faticoso del previsto. Prima i battibecchi con il leader dell'Idv, Antonio di Pietro, che ha presentato un quesito referendario sull'acqua concorrente a quello siglato dal Forum. Poi i tentativi di rappacificazione. Infine, la rottura definitiva 1 tra l'ex magistrato ed il movimento referendario. A maggio le critiche di una parte della rete, la nascita del comitato di cittadini "Acqualiberatutti" per il No al referendum. Infine il botta e risposta durato più di tre mesi tra il ministro Ronchi e il Forum. A giugno poi l'annuncio che, "pur rimanendo sulle proprie posizioni, il Pd aveva deciso di sottoscrivere il terzo quesito referendario presentato dai movimenti, quello relativo agli investimenti sulle reti idriche".

Una battaglia lanciata con il sostegno di nomi noti: da Stefano Rodotà, uno degli ideatori dei tre quesiti al presidente della regione Puglia, Nichi Vendola. Ma portato a termine con migliaia di banchetti in tutta la penisola. Anche nelle sezioni di partito. Con momenti di grande visibilità come durante la Marcia della pace Perugia-Assisi di metà maggio, o i gazebo volanti durante il Giro d'Italia.

lunedì 12 luglio 2010

Consiglio comunale e...

Lunedì 5 luglio, in una calda serata, la cittadinanza ha assistito ad un Consiglio Comunale rovente, non solo dovuto alla stagione estiva.

Tutto è nato con il punto n. 6, cioè l’Ordine del Giorno sulla petizione per il testamento biologico, documento volto a sensibilizzare il Parlamento italiano sulla tematica del fine vita e ad affrontare normativamente questa questione sentita dalla cittadinanza, in modo da colmare un buco legislativo, che ci distingue dal resto dei Paesi Europei.

Va precisato, che la decisione di presentare l’O.d.G. è stata presa all’unanimità dalla Commissione Consiliare Partecipazione.

Quando si è arrivati alla discussione, si è assistito alle spaccature dell’Amministrazione, la coalizione lega-destra, si è infatti presentata con 3 posizioni differenti. E’ stato interessante, ascoltare le sequela di dichiarazioni di voto da parte degli esponenti di questo cartello elettorale, interessante, perché erano tutte differenti tra loro.

La formazione schierata dalla maggioranza è stata un bel 5-5-3 più un assente giustificato.

Singolare la presa di posizione politica del Vice Sindaco Quarena, sicuramente legittima, ma, direi anche con altrettanta sicurezza, fuori luogo e ideologica.
Quarena ha votato un secco NO, imitato da quattro tra assessori e consiglieri.
Bene la posizione dei tre consiglieri della maggioranza, membri della Commissione Partecipazione, che hanno avuto il coraggio e la coerenza di non smentire quanto avevano sostenuto in Commissione.
Il Sindaco Lazzari, invece, con una posizione degna più di un ambasciatore che di un politico, ha preferito l’astensione insieme a quattro fedelissimi, per evitare ulteriori lacerazioni nella coalizione.

Si nota però, come sia sempre più evidente il peso politico di Quarena; pare che tutto ruoti intorno alla sua visione politica, e che anche gli accordi presi dalla maggioranza in sua assenza, non abbiano alcun valore.

Quel che è ancora più grave è che, in Consiglio Comunale, l’Amministrazione sconfessando il proprio Presidente della Commissione, nonché gli altri loro commissari, ha dimostrato l’inaffidabilità della maggioranza. Vorrà dire che una prossima volta non ci si accontenterà della parola data.

Il Sindaco, in quota Lega, sembra sempre più scevro di una visione politica autonoma, o quanto meno non è in grado di sostenerla, rimanendo in balia di Quarena e della sua corrente del PDL, il quale, si esercita sempre con più fervore a fare il Sindaco.

Per quanto potranno ancora continuare, senza giungere a fare danni irreparabili?

Giordano Dossi

venerdì 9 luglio 2010

Fiaccolata a favore dei "Profughi Eritrei"

Allego volantino della fiaccolata che si terrà domani sera.
Speriamo di essere in tanti ad accendere una piccola luce, poichè il buio della coscienza italiana è veramente profondo.

martedì 6 luglio 2010

pd gussago - I DIRTTI DEI BAMBINI E DELLE FAMIGLIE SECONDO IL MINISTRO GELMINI

lettera di una mamma... buona lettura e continuate a diffonderla.



Cara Gelmini l’astensione obbligatoria NON E’UN PRIVILEGIO, NON E’UN DIRITTO, MA UN DOVERE.


Gentile Ministro Gelmini,

l’altro giorno, leggendo la sua intervista sul Corriere della Sera, in cui dichiarava che l’ASTENSIONE OBBLIGATORIA DOPO IL PARTO è un privilegio, sono rimasta basita.

Che lei fosse poco ferrata sui problemi dell’educazione, non era necessaria la laurea in pedagogia, che io possiedo e lei no, o i tre corsi post laurea, che io possiedo e lei no, visto quello che sta combinando alla scuola statale.
Ma almeno speravo avesse competenze giuridiche, essendo lei avvocato ed io no.
Certo, dato che lei, ora paladina della regionalizzazione, si è abilitata in “zona franca”(quel di Reggio Calabria), perché più facile (come da lei con un’ingenuità e candore imbarazzante affermato), lo si poteva supporre.
E allora, prima le faccio una piccola lezione di diritto, e poi parliamo di educazione.

L’astensione dopo il parto, sulla quale lei oggi con tanta leggerezza motteggia, è definita OBBLIGATORIA ed è un diritto inalienabile previsto da quelle leggi, per cui donne molto più in gamba di lei e di me, hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri.
Discorso diverso è il congedo parentale, di cui si può fruire, dopo i tre mesi di vita del bambino, per un totale di 180g, solo in parte retribuiti integralmente.
Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l’anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un’eresia.

Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido “aziendale” al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d’attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per babysitter superiori a quelli della propria retribuzione.

Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA, affermo che fruire dell’astensione OBBLIGATORIA oltre che un DIRITTO è anche un DOVERE, prima di tutto morale e poi anche sociale.

Come vede ho più volte sottolineato la parola OBBLIGATORIA, che già di per sè dovrebbe suggerirle qualcosa.

Ma preferisco spiegarmi meglio, anche se è necessaria una piccola premessa doverosa.

Lei come tante donne, crede che l’essere madre, anche se nel suo caso da pochi giorni, le dia la competenza per parlare e pontificare su educazione e sviluppo del bambino, ai quali grandi studiosi hanno dedicato anni e anni di studio.
In realtà, per dibattere sulla pedagogia, oggi chiamata più propriamente SCIENZE DELL’EDUCAZIONE, bisogna avere competenze specifiche, che dalle sue dichiarazione lei non sembra possedere.

Le potrei parlare della teoria sull’attaccamento di Bowlby, dell’imprinting, e di etologia, ma non voglio confonderle le idee e quindi ricorro ad esempi più accessibili.
Basta guardare il regno animale per rendersi conto come le femmine di tutte le specie non si allontanano dai cuccioli e dedicano loro attenzione massima e cura FINO ALLO SVEZZAMENTO Non è una legge specifica relativa agli umani, ma della natura tutta.
Procreare, infatti, implica delle responsabilità precise, è una scelta di vita, CHE SE CAMBIA IL COMPORTAMENTO ANIMALE, A MAGGIOR RAGIONE CAMBIA LA VITA DI UNA DONNA.
Sbaglia chi crede che l’arrivo di un figlio, non comporti cambiamenti nella propria vita.
Un bambino non chiede di nascere, fare un figlio non è un capriccio da togliersi, ma una scelta di servizio, di dono di se stessi e anche del proprio tempo.
Non sono i figli che devono inserirsi nella nostra vita, siamo noi che dobbiamo cambiarla per renderla a loro misura.
Se non facciamo questo, potremmo fare crescere bambini soli, senza autostima e con poca sicurezza di sé.
Bambini affamati di attenzioni, perché non gliene è stata data abbastanza nel momento in cui ne avevano massimo bisogno, cioè i primi mesi di vita.
L’idea che non capiscono niente, che non percepiscono la differenza ad esempio tra un seno materna e un biberon della tata, è solo nostra.
Ciò non vuol certo dire che tutti bambini allattati artificialmente o che tutti bambini con genitori che tornano subito a lavoro, saranno dei disadattati. Ma bisogna fare del nostro meglio per farli crescere bene, come quando in gravidanza assumevamo l’acido folico, per prevenire la spina bifida.
I bambini hanno nette percezioni, già nel grembo materno.
L’idea, che se piangono non si devono prendere in braccio“perché si abituano alle braccia, è un luogo comune.
Le “abitudini” arrivano dopo i 6 mesi, fino ad allora è tutto amore.
Non è un caso che studi recenti, riabilitano il cosleeping, (dormire nel lettone) e i migliori pediatri sostengono la scelta dell’allattamento a richiesta.
Il volere educare i bambini inquadrandoli come soldati, già dai primi giorni di vita, non solo é antisociale, perché una generazione cresciuta senza il rispetto dei suoi ritmi di crescita può essere inevitabilmente compromessa, ma è un comportamento al di fuori delle più elementari regole umane e naturali.
Poi è anche vero che per molte donne, tornare a lavorare subito dopo il parto sia una necessità assoluta.
Ma per questo problema dovrebbe intervenire adeguatamente lo Stato e non certo con affermazioni come le sue.
Mi rendo conto che il suo lavoro le permette di lasciare la bambina, rilasciare interviste di questo tipo (di cui noi non sentivamo la necessità) e tornare con comodo da sua figlia.
Ma ci sono lavori che richiedono tempi e una fatica fisica e mentale che lei non conosce. Tempo che sarebbe inevitabilmente tolto ad un neonato che ha bisogno di una mamma fresca, che gli dedichi la massima attenzione.
Noi donne infatti, se spesso per necessità ci comportiamo come Wonder Woman, poi siamo colpite da sindrome di sovraffaticamento.

E non è vero che è importante la qualità e non la quantità:

• perché la qualità del tempo di una mamma da pochi giorni, che rientra nel tritacarne della routine quotidiana, aggiungendo il carico della gestione di un neonato, può essere compromessa.

• perché un bambino non dovrebbe scegliere tra qualità e quantità, almeno nei primi mesi, dovrebbe disporre di entrambe le cose.

Per non parlare poi del fatto, che se un genitore non può permettersi qualcuno che tenga il bambino nella propria casa, nel corso degli spostamenti, lo espone, con un bagaglio immunologico ancora carente, alle intemperie o alle inevitabili possibilità di contagio presenti in un nido.
Infatti, è scientificamente provato che i bambini, che vanno al Nido troppo presto, o che non vengono allattati al seno, sono più soggetti ad ammalarsi, con danno economico sia per le famiglie che per il sistema sanitario.
Poi per carità, si può obiettare, che ci sono bambini che si ammalano anche in casa, o come succede anche ai bambini allattati al seno, ma è come dire ad un medico, che giacché si è avuto un nonno fumatore campato 100 anni, non è vero che il fumo fa male.
Bisogna dunque incentivare i comportamenti da genitore virtuoso, anche con la consapevolezza che i bambini non sono funzioni matematiche, ma si può fare molto, per favorire una crescita armoniosa, già dalla prima infanzia, se non addirittura durante la gravidanza.
E allora le domando Ministro, di svolgere il suo ruolo importante istituzionale con maggiore serietà, cercando di evitare affermazioni fuori luogo come questa, o come quella secondo cui studiare non è poi così importante, prendendo Renzo Bossi come esempio.

Si dovrebbe impegnare di più nell’analisi dei problemi, per evitare valutazioni errate e posizioni dannose per lei, per gli altri e per il paese.

Perché forse qualcuno potrebbe aver pensato che tutto sommato il suo era un ministero poco importante, che se guidato da un giovane ministro senza competenze specifiche, non poteva arrecare grossi danni, soprattutto obbedendo ciecamente ai dettami del Tesoro, ma lei con la sua presunzione di

voler parlare di cose che non conosce, sta contribuendo a minare il futuro di un’intera generazione.

Un’ultima cosa, lei che di privilegi se ne intende bene, essendo un politico, la usi con maggiore pudore questa parola.


05-05-10 Rosalinda Gianguzzi

Aggiornamento sito Circolo


Ricordo venerdì 9 luglio la "Grigliata Democratica". Mandate una mail per iscrivervi.

E' stato aggiornato il sito del nostro circolo. Inseriti i Verbali ed i Resoconto del Dibattito dei Consigli Comunali del 22 marzo, del 22 aprile e del 05 maggio.


venerdì 2 luglio 2010

Chiusura raccolta firme


Sabato pomeriggio alle ore 18.00 un Happy Hour chiuderà la "Campagna per la Raccolta delle firme" l"Acqua non si vende". In Piazza Vittorio Veneto tutta la cittadinanza è invitata.