venerdì 15 gennaio 2010

Dopo Villa Carcina, Rovato, Trenzano e Coccaglio, anche Ghedi si impegna per far fare "bella" figura ai Bresciani. - IO NON CI STO!!!!!

Tagliato il budget dello sport «Maratonina di Ghedi», addio

IL CASO. Loris Gallina: «E' come se si abolissero gli internazionali di Italia perchè non vincono mai tennisti azzurri»
«I premi se li aggiudicavano sempre gli atleti del Kenya» Ma la giustificazione scatena la reazione di Rifondazione


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Il municipio di Ghedi: il Consiglio ha cancellato la «maratonina»

Nel giro di sette edizioni era diventata una classica nel panorama delle manifestazioni podistiche del Nord Italia. Un prestigioso prologo alla «Festa dello sport» che a maggio richiama nel paese della Bassa centinaia di atleti e migliaia di spettatori.
MA LA NUOVA GIUNTA ha deciso di cancellare dal programma la «Maratonina di Ghedi»: la richiesta avanzata dagli organizzatori della società Fly Flot è stata respinta dell'esecutivo. La gara è stata sacrificata all'altare dell'austerità. «Con un budget di risorse finanziare mai così ristretto non si poteva che sfoltire il calendario di manifestazioni - spiega l'assessore allo Sport Diego Zigliani -: la scelta è inesorabilmente caduta su una gara che a nostro avviso non è mai decollata. Tanto più che gli organizzatori ci avevano chiesto per l'edizione 2010 un maggior impegno finanziario». Zigliani osserva poi come «l'evento fosse un corpo estraneo al contesto sportivo del paese. La maratonina veniva utilizzata come seduta di allenamento da professionisti di livello internazionale che naturalmente facevano razzia dei premi. Non ci è parso il caso di continuare a foraggiare atleti estranei al circuito delle società locali».
PER LA GIUNTA INSOMMA, è meglio optare per manifestazioni dai contenuti agonistici minori, quasi amatoriali ma comunque legati alla comunità che investire in un evento di livello internazionale. Ma più che la decisione di «rottamare» la maratonina, hanno provocato scintille le parole con cui l'assessore ha motivato la scelta in Consiglio comunale.
«Non sono intenzionato a dare soldi a kenyani o professionisti che siano che, ovviamente, vincono sempre tutto» ha affermato Zigliani in aula. Una frase che ha fatalmente esposto la Giunta alla sarcastica reazione del circolo di Rifondazione comunista.
Il segretario Loris Gallina è addirittura ricorso a un annedotto dell'infanzia per attaccare in modo ironico e pungente l'Amministrazione civica. «Era il 1968 - racconta Gallina -: un gruppo di vocianti bambini giocava a calcio sul sagrato della chiesa di Ghedi. Dopo un'ora di gioco la nostra squadra stava largamente vincendo, ad un certo punto il bambino proprietario del pallone, trovandosi nettamente in svantaggio, prese la palla e andò a sedersi sui gradini della chiesa. Alle nostre rimostranze rispose scuse balbettanti. Capimmo subito che la causa della sospensione del gioco non era la stanchezza, il bambino non accettava la sconfitta. Ebbene l'assessore Zigliani si è comportato esattamente come il proprietario del pallone».
LORIS GALLINA - stigmatizzando il silenzio delle opposizioni sulla vicenda, osserva poi: «Se l'innocente immaturità infantile salva dal biasimo il bambino del pallone, la condanna per la Giunta è netta: al desiderio di vincere a tutti i costi si unisce un razzismo non più velato ma dichiarato con arroganza. Sarebbe come se gli internazionali di tennis di Roma venissero aboliti perché i giocatori italiani non vincono mai. Bell'esempio anche questa volta per generazioni future».
«Ma quale razzismo - replica sorpreso l'assessore - ho citato i kenyoti per la loro eccellenza, per sottolineare il loro valore nella corsa, come esempio di professionismo».

Milena Moneta

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