mercoledì 10 febbraio 2010

Rai, stop a Vespa, Santoro e Floris Il Pd attacca: decisione da rivedere

(da LA STAMPA)


Bufera sulla Vigilanza dopo il blocco
dei programmi di approfondimento
fino alle Regionali. Ira dei giornalisti.
Garimberti: «Valuteremo la delibera»
ROMA
Suscita polemiche lo stop ai programmi di approfondimento nell’ultimo mese di campagna elettorale. Niente più talk show politici in nome della par condicio, è stata la novità approvata nella notte dalla commissione di Vigilanza Rai che ha dato il via libera al regolamento per la par condicio in tv in vista delle regionali del 28 e 29 marzo.

La norma è passata con i voti del centrodestra e del relatore, il radicale Marco Beltrandi, e con la decisa opposizione del Pd, che ha abbandonato i lavori. «È un voto gravissimo e profondamente illiberale - spiega Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza - non è vero che la par condicio chiede per l’applicazione delle regole della comunicazione politica per quelle trasmissioni». Si va dunque verso la soppressione delle trasmissioni di approfondimento giornalistico nell’ultimo mese di campagna elettorale: a farne le spese "Porta a Porta", "Ballarò" e "Annozero".

«La decisione di ieri della commissione di Vigilanza Rai va rivista perchè tocca profili di libertà», attacca Bersani. Il segretario del Pd introduce un distinguo: «Non bisogna fare di ogni erba un fascio. La preoccupazione dei radicali è storica ed è quella di veder garantito l’accesso; la preoccupazione del centrodestra, altrettanto storica, è quella di chi vuole ovattare la realtà e nascondere i problemi». Di «danno irreparabile alla Rai e alla stessa credibilità del servizio pubblico» parla Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai del Pd. «Mi auguro - aggiunge - che almeno adesso prevalga il buon senso del centro destra e la volontà, seppur in extremis, di rivedere una scelta devastante per una corretta e trasparente informazione. E questo al di là degli schieramenti e di qualunque valutazione politica». Non usa mezzi termini Pancho Pardi (Italia dei Valori) secondo cui la decisione «rappresenta il periodo più oscuro della cosiddetta Seconda Repubblica».

Intanto piovono anche le reazioni dei giornalisti interessati dal provvedimento. «Siamo davanti all’ingordigia della politica che si mangia l’editore, l’azienda, i conduttori, i giornalisti e anche gli ospiti, oltre, naturalmente, ai telespettatori che pagano il canone», dice il conduttore di "Ballarò" Floris. «Non credo sia il ruolo dei parlamentari quello di disegnare i palinsesti, fare gli inviti per il martedì sera, selezionare gli argomenti da trattare: i parlamentari hanno compiti ben più alti e importanti - aggiunge Floris - non è d’altronde compito di un giornalista parlare di argomenti stabiliti a prescindere, con interlocutori decisi da altri e non credo infine sia l’aspirazione del pubblico rai quella di scoprire, al posto della trasmissione che ama, un susseguirsi di dichiarazioni di candidati alle regionali». Insorge anche Bruno Vespa: «L’esperienza di quindici anni ci insegna che Porta a porta ha sempre rispettato la par condicio ed è stata guardata al microscopio dentro e fuori le campagne elettorali. Ad altri è stato concesso il diritto di scorreria». «Mi auguro - aggiunge - che ci vengano consentiti dei minimi spazi di autonomia professionale, requisito indispensabile per poter gestire le trasmissioni nelle prossime settimane».

Il Cda della Rai si riunirà domani per «valutare l’impatto del regolamento (approvato dalla Vigilanza, ndr) sulla linea editoriale delle trasmissioni e più complessivamente sulla gestione aziendale a vari livelli», spiega intanto in una nota il presidente della Rai Paolo Garimberti: «La Rai - spiega il presidente - è sempre tenuta al rispetto delle decisioni della commissione parlamentare di Vigilanza. Le novità in materia di comunicazione e informazione politica introdotte dal regolamento approvato ieri dalla Commissione presentano aspetti che richiedono un immediato approfondimento. Per questo motivo domani il Consiglio di Amministrazione discuterà del tema, di cui è già stato investito il Direttore Generale, per valutare l’impatto del regolamento sulla linea editoriale delle trasmissioni e più complessivamente sulla gestione aziendale a vari livelli».

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