ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014
Domande e risposte sull’Europa 1° parte
Costi e opportunità in Europa
E' vero che
l'Italia conferisce molti soldi al bilancio europeo e riceve molto poco
indietro?
No!
L'Italia è un "contribuente netto" del bilancio europeo ma è
anche il secondo paese all'interno dell'Unione (siamo dietro solo alla Polonia)
per quantità di risorse ricevute in stanziamenti, fondi e investimenti per la
politica di coesione.
Il bilancio europeo è un appesantimento ulteriore per le finanze statali e
per l'economia nazionale? Faremmo meglio a tenere questi soldi per noi?
No!
Il bilancio europeo prevede, per il 90% delle sue risorse, investimenti
da ridistribuire agli Stati membri per finanziare quelle opere che da soli non
potrebbero nemmeno immaginare. Non possiamo prescindere dagli investimenti per
far ripartire la crescita: il bilancio europeo è l'unico strumento, al momento,
che possa prevedere un piano di investimenti ingenti e di incentivi
all'economia e ai territori. Gli Stati membri destinerebbero davvero la stessa
parte di risorse in investimenti o la userebbero per risolvere problemi di
piccolo cabotaggio ma magari utili per campagne elettorali?
I fondi europei sono veramente degli strumenti utili alla crescita?
Si!
Sono strumenti indispensabili per lo sviluppo. Per fare esempi
concreti, in soli 5 anni grazie ai fondi europei destinati ai progetti di
formazione, i giovani quindicenni della regione Campania hanno accresciuto in
modo sensibile, rispetto ai propri coetanei di 5 anni prima, le competenze e i
risultati scolastici (dati ricavati dai rapporti del Ministero per l'Istruzione).
Altro esempio: grazie al buon utilizzo dei fondi europei, la metropolitana di
Napoli è oggi una delle metropolitane all'avanguardia in Europa. Ci sarebbe da
chiedersi, hanno portato più risultati i soldi dell'Europa degli ultimi anni o
decenni di Cassa del Mezzogiorno?
I fondi europei sono strumenti burocratici difficili da utilizzare e per
questo li spendiamo poco?
In alcune regioni e realtà territoriali andrebbero programmate una
razionalizzazione e una gestione migliore nell'impiego di queste risorse, resta
però il fatto che l'utilizzo dei fondi strutturali avviene in assoluta
trasparenza. Dei fondi comunitari abbiamo piena tracciabilità, certamente lo
stesso non avviene per l'impiego delle risorse nazionali e regionali, e non è
certo una questione da poco.
Cosa fa l'Europa per ridurre gli sprechi?
L'Europa la
propria spending review ha già iniziato a farla (quasi 6 miliardi di euro
risparmiati nei prossimi 6 anni per l'amministrazione e altri tagli e riduzioni
di inefficienze decisi negli ultimi due anni), ma deve continuare, ad esempio
eliminando la spesa inutile per la doppia sede del Parlamento Europeo di
Strasburgo (che però può avvenire solo con l'accordo della Francia). Sul tema
degli sprechi, l''Europa è anche uno stimolo per il nostro Paese a fare passi
avanti nella lotta alla corruzione: il totale dei costi diretti della corruzione
in Italia ammonta a circa 60 miliardi di euro ogni anno, pari al 4% del PIL
italiano. Su questo, l’Italia deve diventare più europea e le sarà richiesto di
introdurre nei prossimi mesi misure più stringenti, anche in ambito regionale e
locale.
Aggiungerei anche una seria lotta all'evasione fiscale!
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