lunedì 14 aprile 2014

ELEZIONI EUROPEE 2014


ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014



Domande e risposte sull’Europa 2° parte
 
Cittadinanza
L'Europa è una realtà lontana, chiusa nella sua torre d'avorio e i cittadini non hanno possibilità di influenzarne le politiche?
Non è vero!
 
Ogni cittadino europeo può scrivere alla Commissione europea, che è obbligata a rispondere entro quindici giorni, basta mandare una mail al commissario responsabile o utilizzare il sistema Europa Direct. I cittadini europei possono presentare una petizione al Parlamento Europeo e, da pochi mesi, proporre leggi europee di iniziativa popolare (iniziative di cittadinanza). Il modo più diretto di influenzare la politica europea resta ovviamente quello di andare a votare alle elezioni del 25 maggio: sulla base dei risultati, infatti, verrà indicato il Presidente della Commissione Europea che guiderà l'esecutivo comunitario per i prossimi cinque anni. E soprattutto, il Parlamento Europeo è ormai coinvolto a pieno titolo nella procedura legislativa, ogni singolo voto può quindi fare la differenza nell'adozione di direttive e regolamenti che avranno un impatto decisivo sulla nostra vita quotidiana, oltre che nelle decisioni fondamentali sull'utilizzo dei fondi comunitari.
 Sono un cittadino europeo, cosa significa in pratica?
Essere un cittadino europeo apre a ciascuno di noi l'accesso a diritti fondamentali di cui spesso non ci rendiamo conto, primo tra tutti il diritto a circolare liberamente in Europa senza frontiere e stabilirci in un altro paese. La cittadinanza europea ci dà diritto all'elettorato attivo e passivo, non solo per le elezioni europee, ma anche per le elezioni amministrative nel caso in cui ci trasferissimo a vivere in un altro Paese. Inoltre abbiamo diritto alla rappresentanza consolare quando viaggiamo all'estero, a proporre petizioni al Parlamento europeo e a chiedere l'intervento del mediatore europeo. A questi diritti fondamentali si aggiungono importanti diritti sociali in tema di accesso alla sanità, al mercato del lavoro, o alla pensione qualora ci trasferissimo a vivere in un altro paese, o ci trovassimo in difficoltà mentre siamo in viaggio in Europa. Questi diritti, inimmaginabili per i nostri genitori, sono oggi parte della nostra quotidianità.

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