mercoledì 5 ottobre 2011

ALTRO CHE RILANCIO E BANKITALIA. QUESTA SETTIMANA BERLUSCONI HA UN DOPPIO OBIETTIVO, FORSE ANCHE CON DOPPIA FIDUCIA: BLOCCO DELLE INTERCETTAZIONI ALLA CAMERA E PRESCRIZIONE BREVE AL SENATO.

Altro che investimenti per la ripresa e decisioni per il governatore della Banca d’Italia.
Berlusconi sta pensando a come arrivare alle elezioni anticipate nel 2012 senza incidenti giudiziari. Per questo motivo nei prossimi giorni scatenerà in Parlamento una doppia offensiva. Alla Camera dei Deputati chiederà l’approvazione della legge contro le intercettazioni, già approvata dal Senato. E per evitare scherzi non è escluso che metta la fiducia. Al Senato invece metterà il turbo alla discussione sulla prescrizione breve. Anche in questo caso con lo’intenzione di mettere la fiducia.
In questo modo eviterà ulteriori pubblicazioni di intercettazioni che potrebbero nuocergli, ma soprattutto eviterà che il processo Mills arrivi a conclusione a Milano con una condanna per corruzione (e annesso impedimento ai pubblici uffici).

LEGA IN PANNE. PDL IN SUBBUGLIO. AL QUIRINALE CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER UNA LEGISLATURA CHE SI STA SFALDANDO. E PER LA DECISIONE DI BOSSI E BERLUSCONI DI ANDARE ALLE URNE.
Le lotte interne alla Lega ormai sono emerse alla luce del sole. Roberto Maroni continua a vincere i congressi locali. Bossi è in difficoltà con la base. Anche nel Pdl molti sono i gruppi in fibrillazione e la discussione sulla riforma elettorale nasconde la volontà di Berlusconi di procedere rapidamente al voto anticipato per evitare di essere fatto fuori. Da qui la preoccupazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Da La Stampa. Articolo di Marcello Sorgi.

"Evocata confusamente in questi ultimi giorni, più per paura dei referendum elettorali che non per scelta, l`ipotesi di elezioni anticipate ha varcato la soglia del Quirinale. Prudentemente, com`è nello stile del Presidente, i consiglieri han cominciato a disseppellire dagli archivi le carte dei precedenti scioglimenti, anche se Napolitano, che aveva già alle spalle una lunga carriera istituzionale di Presidente della Camera e di ministro dell`Interno prima di approdare sul Colle, non ha certo bisogno di consultare i documenti, e non ha alcuna intenzione di influire in un senso o nell`altro su un` altra eventuale chiusura traumatica della legislatura, che porterebbe nuovamente la sua firma. Ma è inutile negarlo, il rischio esiste: e dopo le ultime spinte di Maroni (seppure contraddetto da Bossi e Calderoli) e di Casini, la sensazione è che tutti, più o meno, compreso Berlusconi, si stiano attrezzando, e dovendo scegliere tra voto politico e voto referendario, avrebbero pochi dubbi ad optare per il primo, rinviando, come vuole la legge, il secondo".

Nessun commento:

Posta un commento