lunedì 9 agosto 2010

Le INTERCETTAZIONI, la LIBERTA', Robinson Crusoe e una maledetta pianta di cocco


Tutte le vicende relative alla “legge bavaglio” sono da giorni, al centro delle cronache. Pagine di giornali, telegiornali, onde radio per raccontarci le avventure del povero Ministro Alfano che, come Ulisse, sta cercando una via! Poco ci manca che ci metta pure lui vent'anni: tra le sirene “finiane”, quel Ciclope di Napolitano, la Circe, avvocato Bongiorno, le opposizioni, l'Onu, l'immancabile Signor B. Un'Odissea!

Ad oggi, almeno, il bavaglio sulla carta stampata è stato fortemente ridotto ma le restrizioni imposte alle intercettazioni sono ancora inaccettabili per uno stato di diritto. “L'allenatore nel pallone”, Berlusconi, divide in due le posizioni in campo: la sua squadra a tutela della privacy, della libertà dei difensori del “Gli italiani non saranno mai liberi di telefonare”. L'altra squadra da lui personalmente definita come: quella dei censori, inquisitori, controllori e, ovviamente, brutti e cattivi comunisti, aggettivi che la fan sempre da padrone nel suo vocabolario.

Ma il CT sbaglia formazione! Non è su questi presupposti che vanno divisi i giocatori! Il criterio è uno solo e si gioca tutto attorno alla parola LIBERTA'! Cos'è la libertà? Qual'è il nostro concetto di libertà?
Prima definizione: stato di chi non subisce controlli, costrizioni, coercizioni, impedimenti. Possibilità di agire in modo autonomo, condizione di chi non ha legami, obblighi, impegni.

Il Signor B. cerca questa libertà, è quella che ci proclama ogni giorno, è quella della sua squadra ma è anche la nostra? A voler essere fiscali l'unico che  possa averla almeno sperimentata, nel modo più vicino possibile, è il povero Robinson Crusoe. Già, lui! Beato e solo ma rovinato nella sua felicità, nella sua pienezza, da quella maledetta pianta di cocco che gli dava da mangiare. Aveva tutta la libertà possibile ma non poteva far tutto ciò che voleva: non poteva far nulla che nuocesse a quella pianta perché esso stesso era legato a lei. Si, un terribile destino: crudele e baro! Una sciagurata pianta che impedisce, ad esempio, della gioia di dar fuoco a tutta l'isola, di vedere dei bellissimi giochi pirotecnici naturali. Maledetta pianta e maledetta fame!

Seconda definizione, lo ammetto, la mia preferita, quella della mia squadra: potere di agire nell'ambito di una società organizzata secondo la propria convinzione e volontà entro i limiti stabiliti dalla legge o ritenuti validi dalla società.

A quanto pare quindi la libertà, in una condizione ragionevole e non irrealizzabile come quella che ci propina il Signor B, sembra indissolubilmente legata al concetto di limite volto a tutelare l'esigenza comune.

Quando si deve perseguire il fine della giustizia, quando abbiamo come stella polare una società che decide di punire i criminali e tutelare gli onesti, allora, non è una facoltà ma un obbligo porre il giusto limite al diritto di privacy, anche con le intercettazioni! Il PD gioca con questa squadra, ora sta a voi scegliere se far parte della formazione che vuol provare l'ebbrezza di bruciare l'isola oppure se preferite la maglia di chi si preoccupa di mangiare.

Rossella Olivari

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