Tutte
le vicende relative alla “legge bavaglio” sono da giorni, al centro delle
cronache. Pagine di giornali, telegiornali, onde radio per raccontarci le
avventure del povero Ministro Alfano che, come Ulisse, sta cercando una via!
Poco ci manca che ci metta pure lui vent'anni: tra le sirene “finiane”, quel
Ciclope di Napolitano, la Circe, avvocato Bongiorno, le opposizioni, l'Onu,
l'immancabile Signor B. Un'Odissea!
Ad
oggi, almeno, il bavaglio sulla carta stampata è stato fortemente ridotto ma le
restrizioni imposte alle intercettazioni sono ancora inaccettabili per uno
stato di diritto. “L'allenatore nel pallone”, Berlusconi, divide in due le
posizioni in campo: la sua squadra a tutela della privacy, della libertà dei
difensori del “Gli italiani non saranno mai liberi di telefonare”. L'altra
squadra da lui personalmente definita come: quella dei censori, inquisitori,
controllori e, ovviamente, brutti e cattivi comunisti, aggettivi che la fan
sempre da padrone nel suo vocabolario.
Ma il
CT sbaglia formazione! Non è su questi presupposti che vanno divisi i
giocatori! Il criterio è uno solo e si gioca tutto attorno alla parola
LIBERTA'! Cos'è la libertà? Qual'è il nostro concetto di libertà?
Prima
definizione: stato di chi non subisce controlli, costrizioni, coercizioni,
impedimenti. Possibilità di agire in modo autonomo, condizione di chi non ha
legami, obblighi, impegni.
Il
Signor B. cerca questa libertà, è quella che ci proclama ogni giorno, è quella
della sua squadra ma è anche la nostra? A voler essere fiscali l'unico che possa averla almeno sperimentata, nel modo
più vicino possibile, è il povero Robinson Crusoe. Già, lui! Beato e solo ma
rovinato nella sua felicità, nella sua pienezza, da quella maledetta pianta di
cocco che gli dava da mangiare. Aveva tutta la libertà possibile ma non poteva
far tutto ciò che voleva: non poteva far nulla che nuocesse a quella pianta
perché esso stesso era legato a lei. Si, un terribile destino: crudele e baro!
Una sciagurata pianta che impedisce, ad esempio, della gioia di dar fuoco a
tutta l'isola, di vedere dei bellissimi giochi pirotecnici naturali. Maledetta
pianta e maledetta fame!
Seconda
definizione, lo ammetto, la mia preferita, quella della mia squadra: potere di
agire nell'ambito di una società organizzata secondo la propria convinzione e
volontà entro i limiti stabiliti dalla legge o ritenuti validi dalla società.
A
quanto pare quindi la libertà, in una condizione ragionevole e non
irrealizzabile come quella che ci propina il Signor B, sembra indissolubilmente
legata al concetto di limite volto a tutelare l'esigenza comune.
Quando
si deve perseguire il fine della giustizia, quando abbiamo come stella polare
una società che decide di punire i criminali e tutelare gli onesti, allora, non
è una facoltà ma un obbligo porre il giusto limite al diritto di privacy, anche
con le intercettazioni! Il PD gioca con questa squadra, ora sta a voi scegliere
se far parte della formazione che vuol provare l'ebbrezza di bruciare l'isola
oppure se preferite la maglia di chi si preoccupa di mangiare.
Rossella Olivari
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