lunedì 23 marzo 2009

WE HAVE A DREAM

We have a dream

Esperienza misteriosa il sogno. Tanto misteriosa che difficilmente si potrebbe giungere ad una definizione esaustiva. Si vive, si dorme, si sogna. Questa vetta dell’ovvietà non è però affatto banale. E’ vero, c’è un tempo per levarsi al mattino e un tempo per addormentarsi alla sera, un tempo per progettare e faticare e uno per abbandonarsi all’incoscienza del sonno. Ma pensaci bene, caro lettore: è esattamente nel momento in cui ci si abbandona con fiducia al mondo dei sogni che si vivono le situazioni più strane.

E ‘successo anche a me, come a te: ho sognato…..

Ho sognato un’ Italia in cui sono i giovani a risolvere i problemi dei giovani. Giovani protagonisti della vita civile e sociale del Paese, del mondo del lavoro, della politica (da non credere!!)

Ho sognato un’Italia in cui alle donne viene riconosciuta dignità di essere umano innanzitutto, poi di madre, moglie, lavoratrice che ha il diritto, come l’uomo, di realizzarsi in ogni aspetto della propria individualità.

Ho sognato un’Italia in cui vengono premiati i meritevoli, gli onesti e i valorosi, non i furbi e i disonesti.

Ho sognato un’Italia in cui chi è in difficoltà viene aiutato, non dimenticato e abbandonato ai bordi di un marciapiede.

Ho sognato un’Italia accogliente e tollerante nei confronti di chi giunge carico di sofferenze da altri mondi in cerca di una seconda occasione.

Ho sognato  un’Italia in cui un lavoro dignitoso non è solo un diritto da garantire, ma anche una possibilità di realizzazione e di crescita personale.

Ho sognato un’Italia in cui chi è portatore di un’idea (politica, sociale, sportiva, …) diversa non è un nemico, ma semplicemente un avversario.

Ho sognato un’Italia in cui i cittadini sono prima italiani, poi settentrionali e meridionali.

Ho sognato un’Italia in cui per chi commette un errore esiste una pena giusta e certa.

Ho sognato, amico lettore.

Poi mi sono svegliata e ho continuato a sognare che il sogno diventi realtà….

Esperienza misteriosa il sogno, spesso tanto verosimile da essere scambiata per realtà.

Pensa, caro lettore, ci si potrebbe addirittura svegliare e credere che anche per il nostro Paese esista una concreta possibilità di cambiamento. La possibilità di essere, se non “il Paese dei sogni”, almeno il Paese del mio sogno.

Ma se non ora, amico, quando?! Quando?!

Nessun commento:

Posta un commento