venerdì 17 aprile 2015

Nominato il Garante dell'Infanzia della Regione Lombardia


UN GARANTE DELL'INFANZIA VIETATO AI MINORI

Immagini shock sul profilo facebook del neotutore regionale dei diritti dei minori

Da sei anni si attendeva la nomina del Garante regionale dei minori.
L'amministrazione Maroni ha finalmente scelto la persona giusta: un professionista specchiato, una personalità al di sopra delle parti, un profondo conoscitore delle problematiche che riguardano l'infanzia e l'adolescenza. Tutto ciò se fossimo in un mondo normale.
Ma nella Lombardia di oggi l'unico criterio che conta è la corrente politica di appartenenza.
E infatti la persona scelta e votata in Consiglio regionale da tutti i partiti del centrodestra, pur con qualche difficoltà e qualche defezione, ha due sole caratteristiche:
è un leghista ed è momentaneamente sprovvisto di poltrone.
Massimo Pagani, questo il nome del prescelto, è infatti ex assessore in Provincia di Milano, e quella non c'è più, ed era stato assessore a Rho, dove ora governa il Pd. Non essendo un nome tra i più noti, per conoscerlo meglio vale la pena, come i giornali hanno fatto, visitare il suo profilo facebook: una sequenza ininterrotta di propaganda leghista delle più forti, punteggiata da alcune perle, come l'immagine di Salvini appoggiato a una ruspa e la scritta che evoca la demolizione dei campi rom (i bimbi rom sono esclusi dalla tutela?), la pistola puntata che richiama la battaglia per la legittima difesa, la foto terribile di una bambina di colore in lacrime mentre sta per essere sottoposta all'infibulazione e un video in cui si mostra come in Ecuador sappiano trattare i ladri: a suon di mazzate. Immagini fortemente sconsigliate ai minori e dure da digerire anche per gli adulti. Come dura da digerire, del resto, è la nomina di questo signore a garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza.

"Una decisione insostenibile, hanno scelto la persona sbagliata - attacca Sara Valmaggi.
Si trattava di individuare una figura di garanzia, sensibile ai problemi dei minori e hanno puntato su Pagani solo per una logica spartitoria e per dare un posto a un ex assessore provinciale. Non è nemmeno stata un'elezione facile, visto che ci sono volute ben sette votazioni di cui una invalida (qualche buontempone ha inserito nell'urna due schede - ndr), che la maggioranza è stata divisa fino alla fine ed è stato necessario anche il voto di Maroni per sbloccare la situazione. Pagani ha un profilo non coerente con le caratteristiche richieste e noi siamo contenti di aver sostenuto fino alla fine una figura specchiata e non di parte, quella di Elisa Ceccarelli, proposta da Caritas ambrosiana e appoggiata dalle più importanti associazioni che si occupano di tutela dei diritti dell'infanzia".
Massimo Pagani è stato eletto alla sesta votazione con 44 voti, superando così il quorum fissato a 41. Lo sdegno delle associazioni del terzo settore non si è fatto attendere. Ecco quanto hanno scritto nel Comunicato Stampa:
 
Comunicato stampa
 
Una politica sempre più lontana dalla società
Nomina del Garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza: un ulteriore strappo nei rapporti fra organizzazioni della Società Civile e Amministrazione Regionale.
Forum Terzo Settore Lombardia esprime la sua preoccupazione e disappunto per l’avvenuta nomina del Garante Regionale per l’infanzia e l’adolescenza da parte del Consiglio Regionale alla 7° votazione con 44 voti nella seduta di martedì 14 aprile. Ignorate le proposte del terzo settore e delle società civile. La scelta del Consiglio Regionale offende questo sforzo e questa disponibilità;  preoccupa l’isolamento e l’autoreferenzialità che richiama.
Le organizzazioni di terzo settore, sulla base del concreto e costante impegno alla tutela dei diritti dell’infanzia e di sostegno a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, avevano messo da parte le differenze culturali, di impostazione, di riferimenti – che pure ci sono - per convergere su di una proposta unitaria.
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha deciso di procedere senza tenere di conto in alcun modo di questo contributo. Una scelta che rischia di allontanare ulteriormente la "Politica del Palazzo" dalla disponibilità di mettersi in gioco per l’interesse di tutti, di partecipare alla vita pubblica delle formazioni sociali.
Noi abbiamo cercato e continueremo a cercare un rapporto costruttivo con le istituzioni pubbliche e con gli altri attori economici e sociali, in una logica di dialogo e di confronto e in applicazione del principio di sussidiarietà. La scelta del Consiglio Regionale offende questo sforzo e questa disponibilità;  preoccupa l’isolamento e l’autoreferenzialità che richiama.
 
Essere garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza richiede di riconoscere pienamente quanto sancito dalla Convenzione di N.Y del 1989 e ratificata in Italia nel 1991 e sostenerne l’esigibilità a partire dal principio di uguaglianza, pari opportunità, non discriminazione per tutti i minorenni presenti a qualunque titolo sul territorio regionale. Tale garanzia non è data da una scelta fatta sulla base di logore logiche di partito rinunciando al principio di terzietà propria della funzione di garanzia.
Forum del Terzo Settore Lombardia
Milano, sedici di aprile duemila quindici.
 
 

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