UN GARANTE DELL'INFANZIA VIETATO AI MINORI
Immagini shock sul profilo facebook del neotutore regionale dei diritti dei minori
Da sei anni si attendeva la nomina del Garante
regionale dei minori.
L'amministrazione Maroni ha finalmente scelto la
persona giusta: un professionista specchiato, una personalità al di
sopra delle parti, un profondo conoscitore delle problematiche che
riguardano l'infanzia e l'adolescenza. Tutto ciò se fossimo in un mondo
normale.
Ma nella Lombardia di oggi l'unico criterio che conta è la
corrente politica di appartenenza.
E infatti la persona scelta e votata
in Consiglio regionale da tutti i partiti del centrodestra, pur con
qualche difficoltà e qualche defezione, ha due sole caratteristiche:
è
un leghista ed è momentaneamente sprovvisto di poltrone.
Massimo Pagani,
questo il nome del prescelto, è infatti ex assessore in Provincia di
Milano, e quella non c'è più, ed era stato assessore a Rho, dove ora
governa il Pd. Non essendo un nome tra i più noti, per conoscerlo meglio
vale la pena, come i giornali hanno fatto, visitare il suo profilo
facebook: una sequenza ininterrotta di propaganda leghista delle più
forti, punteggiata da alcune perle, come l'immagine di Salvini
appoggiato a una ruspa e la scritta che evoca la demolizione dei campi
rom (i bimbi rom sono esclusi dalla tutela?), la pistola puntata che
richiama la battaglia per la legittima difesa, la foto terribile di una
bambina di colore in lacrime mentre sta per essere sottoposta
all'infibulazione e un video in cui si mostra come in Ecuador sappiano
trattare i ladri: a suon di mazzate. Immagini fortemente sconsigliate ai
minori e dure da digerire anche per gli adulti. Come dura da digerire,
del resto, è la nomina di questo signore a garante regionale
dell'infanzia e dell'adolescenza.
"Una decisione insostenibile, hanno scelto la persona sbagliata - attacca Sara Valmaggi.
Si trattava di individuare una figura di garanzia, sensibile ai
problemi dei minori e hanno puntato su Pagani solo per una logica
spartitoria e per dare un posto a un ex assessore provinciale. Non è
nemmeno stata un'elezione facile, visto che ci sono volute ben sette
votazioni di cui una invalida (qualche buontempone ha inserito nell'urna due schede - ndr),
che la maggioranza è stata divisa fino alla fine ed è stato necessario
anche il voto di Maroni per sbloccare la situazione. Pagani ha un
profilo non coerente con le caratteristiche richieste e noi siamo
contenti di aver sostenuto fino alla fine una figura specchiata e non di
parte, quella di Elisa Ceccarelli, proposta da Caritas ambrosiana e
appoggiata dalle più importanti associazioni che si occupano di tutela
dei diritti dell'infanzia".
Massimo Pagani è stato eletto alla sesta votazione con 44 voti,
superando così il quorum fissato a 41. Lo sdegno delle associazioni del
terzo settore non si è fatto attendere. Ecco quanto hanno scritto nel Comunicato Stampa:
Comunicato stampa
Una politica sempre più lontana dalla società
Essere garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza richiede
di riconoscere pienamente quanto sancito dalla Convenzione di N.Y del
1989 e ratificata in Italia nel 1991 e sostenerne l’esigibilità a
partire dal principio di uguaglianza, pari opportunità, non
discriminazione per tutti i minorenni presenti a qualunque titolo sul
territorio regionale. Tale garanzia non è data da una scelta fatta sulla
base di logore logiche di partito rinunciando al principio di terzietà
propria della funzione di garanzia.
Milano, sedici di aprile duemila quindici.
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