mercoledì 1 giugno 2011

AMMINISTRATIVE 2011

La nota del mattino 31 maggio 2011

1.  VITTORIA NETTA DEL CENTROSINISTRA. IL PD E’ STATO IL PILASTRO SU CUI HA POGGIATO QUESTA VITTORIA. SU 29 SINDACI DI CAPOLUOGO E PRESIDENTI DI PROVINCA 24 SONO DEL PD.

Ecco alcuni dati complessivi delle elezioni amministrative sui quali riflettere per capire che cosa è accaduto.
Al centrosinistra vanno 66 città sopra i 15 mila abitanti. Nel 2006, il punto più alto toccato fino a ieri, furono 55.
Tra sindaci di città capoluogo e presidenti di provincia il centrosinistra ne conquista 29: Di questi 29, 24 erano candidati diretti del Pd.
Secondo turno città capoluogo vince il centrosinistra 9 a 3
Città capoluogo vinte in ballottaggio con candidati di centrosinistra 9:
Novara, Milano, Grosseto, Cagliari, Trieste, Pordenone, Rimini, Napoli, Crotone.
Città capoluogo vinte dal centrodestra 3: Varese, Cosenza, Rovigo.

Secondo turno province vince il centrosinistra 4 a 2
Province vinte in ballottaggio con candidati centrosinistra 4:
Pavia, Mantova, Trieste, Macerata.
Province vinte dal centrodestra 2: Vercelli, Reggio Calabria.

Primo turno province vince il centrosinistra 3 a 2
Province vinte dal centrosinistra: Lucca, Gorizia, Ravenna.
Province vinte dal centrodestra: Campobasso e Treviso.

Primo turno città capoluogo vince il centrosinistra 13 a 5
Città capoluogo vinte dal centrosinistra: Torino, Bologna, Olbia, Fermo, Savona, Villacidro,
Carbonia, Ravenna, Siena, Arezzo, Barletta, Benevento, Salerno.
Città capoluogo vinte dal centrodestra Latina, Caserta, Catanzaro, Iglesias e Reggio Calabria.
Città capoluogo amministrate  prima  dopo  Centrosinistra  20  22  Centrodestra  9  Civico  1  0 

Capoluoghi conquistati: Milano, Trieste, Novara, Fermo, Cagliari, Olbia, Villacidro. Capoluoghi persi: Catanzaro, Cosenza, Caserta, Iglesias, Rovigo.
Le Province restano 7 a 4 a favore del centrosinistra.
Il centrosinistra conquista Macerata e Pavia.
Il centrodestra vince Reggio Calabria e Campobasso.

Abitanti amministrati nelle città capoluogo dal centrosinistra prima  oggi 3.353.219 5.039.457
dal centrodestra prima oggi 2.182.184  690.678
Insomma, su 5.700.000 abitanti circa, prima noi ne amministravamo 3,5 milioni e loro 2,2. Ora il centrosinistra passa a poco più di 5 milioni e il centrodestra a poco meno di 700 mila.

2.  BERSANI: IL PD AL SERVIZIO DI UNA RISCOSSA CIVICA. ORA BISOGNA PENSARE ALL’ITALIA E AI PROBLEMI CONCRETI, LAVORO, REDDITI, SCUOLA, PENSIONI. E QUESTO GOVERNO DEVE LASCIARE.
“Con il voto di oggi siamo davanti ad una risposta civica e morale del Paese. Una risposta che il centro sinistra ha saputo interpretare, e soprattutto il PD che mettendosi a servizio di questa richiesta ha ottenuto un grandissimo risultato”. Lo ha detto Pier Luigi Bersani, segretario del PD, nella conferenza stampa svolta ieri pomeriggio nella sede del Pd prima di festeggiare in piazza. "Le elezioni tra primo e secondo turno sono state una valanga. Ai ballottaggi vinciamo con risultato travolgente. Facciamo un confronto con il 2006: un anno straordinario con 55 vittorie. Ora ne abbiamo vinte 66. Grazie a tutti ai militanti, al centrosinistra: hanno lavorato splendidamente con generosità". “Ho sentito delle analisi strane sul voto. Delle 29 città capoluogo, 24 hanno visto la vittoria del candidato del PD. Noi ci siamo messi a servizio di tutto il centrosinistra per dare una risposta alla riscossa civica e morale del Paese”. “Noi governeremo per tutti – ha continuato il leader democratico -lo faremo con i nostri valori e principi. Lo faremo per tutti. Ma è bene dire che chi non ci ha votato non è un nostro nemico, è un cittadino che ha idee diverse, ma per il quale governeremo. Noi siamo affezionati ai concetti basici della democrazia e della nostra Costituzione che la più bella del mondo”. "Noi non siamo quelli dell'uomo solo al comando, non cerchiamo risse e faziosità, non crediamo al meccanismo dell'imperatore e dei suoi feudatari. Noi guardiamo la gente all'altezza degli occhi e non dall'alto verso il basso: crediamo nella partecipazione e nella Costituzione. E poi abbiamo vinto parlando della vita comune della gente: lavoro, redditi, pensioni, ambiente, servizi, scuola. Ora continuiamo a suonare uno spartito di due note: democrazia e diritti sociali, perché il paese ha bisogno di sentire che qualcuno se ne occupa. Avendo girato l'Italia posso dire: attenzione questa speranza che si alza in piedi viene prima di un'esigenza politica. E' morale, è l'Italia che si è messa in cammino, noi vinciamo perché l'Italia vuole uscire dall'ubriacatura della vergogna e dell'arroganza di questi anni. C'è voglia di un'Italia per bene, dove ognuno fa il suo lavoro con onestà e trasparenza, l'abbiamo visto nelle piazze piene di donne e giovani”. Bersani ha voluto rivolgere un appello al centrodestra: considerando che “1. abbiamo una maggioranza parlamentare attuale che non è quella uscita dalle elezioni politiche; 2. dal voto di oggi e di due settimane fa i dati dicono chiaramente che il centrodestra non più maggioranza nel Paese; 3. il governo è paralizzato e non in grado di risolvere i veri problemi dell'Italia; chiedo dunque a Berlusconi di non impedire una nuova fase politica, di non alzare degli steccati, di tenere conto della nuova realtà politica”. “Abbiamo raccolto 10 milioni di firme e presentato in Parlamento mozioni di sfiducia per chiedere le dimissioni del governo. Con il voto di oggi c'è una ragione in più per richiederle. E dopo le dimissioni, le elezioni sono la strada maestra. Certo sarebbe meglio andare a votare con una diversa legge elettorale dato che quella attuale ha creato molti guai al Paese. Comunque il governo prenda atto della nuova realtà delle cose e agisca di conseguenza. Ora bisogna mandare a casa Berlusconi, ma bisogna anche guarire dalla malattia, far uscire dalle vene d'Italia le tossine che ci ha messo”. Da qui, da questa analisi, il segretario del Pd ha rilanciato la proposta del Pd di un progetto per la riscossa civica e sociale dell’Italia, aperta a tutto il centrosinistra, ma anche a tutti coloro che vorranno partecipare a questa opera di ricostruzione, una “proposta larga, senza chiusure, ma aperta alle forze politiche, alla società, ai cittadini, agli elettori democratici che vorranno impegnarsi”. “Da questo voto amministrativo nascono nuove responsabilità per il PD e il centrosinistra: l'impegno di essere all'altezza della speranza che si è risvegliata nel paese. Abbiamo lavorato molto fin qui, e da domani lavoreremo ancora di più”.

3.  DOMANI LA CASSAZIONE DECIDE SUL REFERENDUM PER IL NUCLEARE. LA GERMANIA HA GIA’ DECISO: CENTRALI CHIUSE ENTRO IL 2022. BISOGNA ANDARE A VOTARE. E VOTARE Sì.
Domani la Corte di Cassazione deciderà se le norme truffa approvate dalla maggioranza in Parlamento saranno sufficienti o no a far saltare il referendum. Numerosi gli esperti secondo i quali il fatto che le norme prevedano solo una temporanea moratoria non intacchino il senso ultimo del referendum. Nucleare, acqua, legittimo impedimento per salvare Berlusconi dai tribunali. Bisogna andare a votare e votare sì.

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